Proteste, cartellini rossi e lacrime. C'è tutto nel finale di Roma-Monza, per un lunch match che non resta indigesto ai giallorossi solo grazie al gol al 90' di El Shaarawy. In una giornata che, nonostante la superiorità numerica dal 43' del primo tempo, sembrava maledetta per la squadra di Mourinho che tre minuti prima della rete del Faraone aveva colpito il palo con Azmoun. Alla fine, però, la Roma riesce a chiuderla vincendo la quarta gara consecutiva come non succedeva dalle prime quattro partite della gestione dello Special One, con tanto di polemiche tra le due panchine. Le prime si intravedono già al secondo giallo di D'Ambrosio che lascia in dieci i brianzoli.
ROMA-MONZA 1-0 (la cronaca della partita)
"Parlate, parlate", urla il tecnico portoghese alla panchina lombarda viste le proteste per la decisione di Ayroldi. Un clima che cresce fino ai 10 minuti di recupero nella ripresa, quando tutta l'area tecnica del Monza protesta verso quella della Roma per un pallone che non c'è per battere la rimessa laterale e lì comincia lo "show" del portoghese. "Piangete e parlate". Lo ripete più volte portando il dito verso alla bocca, invitando gli avversari a stare zitti, fin quando Ayroldi non lo caccia, costringendo il tecnico a saltare anche la prossima di campionato che sarà contro l'Inter a San Siro.E pensare che fino alla rete di El Shaarawy a vincere, in campo, era la noia, nonostante la partita sia cominciata con due novità, una per parte. Perché se Mourinho alla fine non rischia dal primo minuto Diego Llorente, preferendo ancora la soluzione con Cristante tra i tre centrali, dall'altra Palladino mette Pedro Pereira per Ciurria. Il primo tempo, però, passa in rassegna quasi solamente per il doppio giallo a D'Ambrosio che complica i piani del Monza e la doppia parata di Di Gregorio prima su Aoaur e poi Belotti. Prima di rientrare in campo per la ripresa c'è spazio anche per la festa di Bruno Conti, che ha compiuto le nozze d'oro con la Roma.
"Grazie per tutto quello che hai fatto per questi 50 anni", ha detto la Ceo Lina Souloukou consegnandoli la maglia con il suo numero 7 e lasciandolo al giro di campo tra gli applausi e i cori dell'Olimpico. Uno stadio che si riaccende solo nei minuti finali quando il doppio cambio Azmoun-El Shaarawy porta gli effetti sperati da Mourinho, nonostante Birindelli in due occasioni spaventi un attento Rui Patricio. Ma come detto ad esultare nel finale è la Roma con la rete di El Shaarawy e le sue lacrime liberatorie dopo una settimana di accuse per il caso scommesse. Lo abbraccia Lukaku e tutta la squadra per tre punti che tengono accesa la corsa Champions.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA