"Questa candidatura è un messaggio di
speranza e unità, questa Coppa del Mondo sarà una dimostrazione
dell'unione delle culture, dell'inclusione, della diversità e
del rispetto: lascerà una grande eredità sociale in tutto il
mondo". Così il presidente della federcalcio spagnola, Pedro
Rocha, durante la conferenza stampa che a Rabat ha lanciato
ufficialmente la candidatura congiunta Spagna-Marocco
-Portogallo per ospitare nel 2030 l'edizione del centenario dei
Mondiali di calcio.
L'ambizione dei tre Paesi è mettere insieme patrimoni
culturali millenari, tradizioni e storia condivisa, per
organizzare un torneo innovativo, sostenibile, incentrato sui
tifosi e sul rafforzamento dei legami tra Europa, Africa e resto
del mondo. "Il Mondiale ci aiuterà a unire ulteriormente le
nostre civiltà fondate più di dieci secoli fa e a guardare verso
un futuro comune e una prosperità che può essere condivisa e
collettiva" ha detto il presidente federale marocchino, Fouzi
Lekjaa, mentre il suo omologo portoghese Fernando Gomes ha
sottolineato come la Coppa del centenario sarà molto più che la
celebrazione del passato. "Grazie all'ambizione e alla
competenza delle nostre tre Federazioni, crediamo che questo
torneo segnerà un cambiamento definiivo del modo in cui verranno
organizzati i principali eventi in futuro", ha aggiunto. A fine
novembre le tre Federazioni - che ancora non hanno specificato
quali stadi saranno interessati all'evento - presenteranno alla
Fifa gli accordi formali della candidatura congiunta.
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