"Non so cosa stia pensando il
presidente, ma farò qualcosa che rompa l'inerzia. Io sono
contrario ai ritiri, li vedo come un palliativo. Abbiamo perso
personalità, iniziativa. Abbiamo fatto un gol al 43' e siamo
rientrati dentro come se volessimo aspettare e gestire per 50
minuti. Questo non va bene e non rientra in quello che chiedo.
Abbiamo fatto poco, troppo poco". Maurizio Sarri non ha
'digerito' il modo in cui la sua Lazio ha perso contro la
Salernitana del grande ex Candreva, e nel dopopartita non le ha
mandate a dire ai suoi.
"Abbiamo fatto troppo poco, inutile giustificarsi con assenze
- si è sfogato il tecnico -, e con l'errore clamoroso di un
arbitro che non può dirigere a questi livelli: Gyomber era da
espulsione. Ma rispetto all'anno scorso abbiamo perso qualcosa,
il rendimento non è all'altezza e ognuno deve prendersi le sue
responsabilità, me compreso perché se nessuno rende è anche
colpa mia".
Secondo Sarri "questa volta non c'entra il calendario. Ci sono
troppi giocatori che non stanno rendendo come l'anno scorso.
Quindi o è colpa mia o abbiamo perso quella mentalità di grande
umiltà che avevamo. Se la Lazio gioca così, è una squadra che
finirà a metà classifica. In questo momento, se fossi il
presidente, interverrei in maniera pesante". Ma allora cosa si
deve fare? "Non so cosa, ma bisogna fare qualcosa - ha risposto
Sarri -. Qualcosa che non funziona c'è, ma se la colpa è mia non
lo so. Se fossi sicuro, andrei via. Nei prossimi giorni farò una
valutazione e se capirò che è colpa mia allora trarrò le
conseguenze e dirò al presidente che deve cambiare".
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