Roma batte Lazio 1-0 - CRONACA - nella 31esima giornata di Serie A
GOL
Al 42' ROMA-Lazio 1-0 - Rete di Gianluca Mancini. Sugli sviluppi dell'angolo, deviazione sottoporta del difensore che mette in porta il cross di Dybala!
Immobile: 'L'addio di Sarri ci ha scombussolato' - "Nel primo tempo abbiamo avuto potenziali occasioni, il derby è una partita tesa e ogni occasione dovrebbe essere trasformata in gl. Ovvio che anche aver cambiato in corsa e subito tutto quello che c'è stato intorno all'addio di Sarri ci ha scombussolato, non siamo riusciti a capovolgere la situazione dal punto di vista emotivo. Siamo amareggiati, ci aspettavamo un altro tipo di partita e poteva essere un bel trampolino per finire bene l'anno. Anche l'infortunio di oggi; le cose negative non arrivano mai da sole. Non siamo stati abbastanza bravi a tenere il passo quando le cose andavano bene. E' ovvio che se ti porti dietro strascichi di sconfitte pesanti la paghi". Così Ciro Immobile, attaccante laziale, dice la sua dopo la sconfitta nel derby ai microfoni di DAZN
Mancini sventola la bandiera anti Lazio: 'Non volevo offendere' - "Non volevo offendere nessuno, ho esultato con i miei tifosi e un po' di goliardia ci può stare". Così Gianluca Mancini, difensore della Roma, torna ai canali ufficiali del club sul gesto della bandiera anti Lazio sventolata per festeggiare la vittoria nel derby. "Sono partite intense, ho preso la prima bandiera che mi hanno dato però sono cose che finiscono nei festeggiamenti senza mancare di rispetto a nessuno. Chiedo scusa, ma ero molto felice di festeggiare con i miei tifosi", ha concluso.
De Rossi 'io mister presente, al futuro non penso' - "Vincere un derby è tanto bello sempre, da allenatore è un po' diverso. Sentivamo la pressione, c'era un'attesa incredibile, quella dei tempi migliori. Sono tanto felice, forse da allenatore c'è ancora più tensione emotiva". Lo ha detto De Rossi a Dazn dopo la vittoria nel derby. Parlando poi della festa sotto con la Sud che ha visto Mancini e Dybala tra i tifosi e Lukaku sulla balaustra,ha aggiunto: "Quando si vince si fa un po' di cinema che è anche sano, la squadra mi ha preso di peso per andare sotto la Sud. Quello però è il loro momento, ma mi sono goduto anche io qualche abbraccio". Poi parlando del suo futuro ha spiegato: "Per ora sono mister presente. Non ci penso al futuro, ogni tanto bisogna buttarsi anche sul divano con birra e patatine per staccare". Infine una riflessione sull'atteggiamento della sua squadra: "A Lecce la vittoria non è arrivata perché l'allenatore è giovane e deve imparare, però noi dobbiamo essere sempre questi e l'ho ringraziati. Mi è cascata dal cielo l'opportunità di allenare la Roma, un'occasione enorme. E non solo per un aspetto emotivo, ma perché alleno giocatori forti che nascondono qualche pecca mia di inesperienza.. E' una squadra forte che mi sta facendo diventare famoso".
Tudor, ci sono mancate lucidità e pericolosità - "Ci è mancata un po' di lucidità e pericolosità, la Roma era troppo in questo momento per la terza gara in sette giorni, ho avuto poco tempo. Ora facciamo i complimenti a loro e ci mettiamo a lavorare". Così il tecnico della Lazio, Igor Tudor, intervistato da Dazn nel dopo-derby. "I cambi a fine primo tempo? - dice ancora Tudor - Ciro (Immobile ndr) e Romagnoli hanno avuto dei problemini. C'è da migliorare tutto - dice ancora Tudor - per interpretare questo tipo di calcio. A livello fisico è intenso e per alzare il livello e reggerlo devi fare uno o due mesi in più di lavoro fisico. Ma sono ottimista, ho visto belle cose". Rimane il problema dell'inconsistenza laziale in avanti. "Sì, in avanti è evidente che facciamo fatica - commenta il tecnico -, in tre non fanno la differenza vera, ma oggi era la terza in sette giorni e poi la Roma è unas quadra difficile, che evita il pressing". "Ora l'obiettivo è crescere e migliorare - conclude Tudor -, ed essere più incisivi in avanti e avere più cattiveria mantenendo equilibrio e correttezza. Ma ora mettiamoci a lavorare per la prossima gara".
La Roma vince col minimo scarto un derby non bello, combattuto e incattivitosi nella ripresa. A tutto svantaggio della squadra che doveva solo pensare a giocare per recuperare l'1-0 maturato alla fine del primo tempo sul colpo di testa di Mancini. Ed invece cade troppo presto nelle trappole e provocazioni proprie della stracittadina. Un derby che la Roma, alla quale la vittoria mancava da due anni, fa suo comunque con merito, se non altro per la maggiore voglia di prevalere testimoniata dal palo di El Sharaawy nella ripresa. Daniele De Rossi può così gioire sotto la Sud per il primo derby vinto da allenatore. Preceduto da incidenti in mattinata nei pressi dello stadio, con tre arresti tra cui un capo ultras laziale con diversi precedenti, un poliziotto ferito ed il sequestro di coltelli e bastoni. Tudor lascia in panchina Luis Alberto, al suo posto Isaksen alle spalle di Immobile, preferito a Castellanos. Confermata la difesa a tre. Consueto 4-3-3 per De Rossi che si affida al tridente titolare composto da Dybala, Lukaku ed El Shaarawy. Unico cambio rispetto alla formazione provata nella rifinitura quello di Angelino per Spinazzola. Galvanizzata dall'atmosfera dell'Olimpico, la Roma sente l'onere di prendere subito l'iniziativa ed ottiene il primo angolo dopo 48 secondi. Ma l'occasione da rete è laziale, quando Immobile calcia sull'esterno della rete l'assist di Isaksen che aveva rubato palla a Mancini.
Al 21' Pellegrini al tiro dalla media distanza, Mandas ci arriva. Dopo un avvio di marca giallorossa, la Lazio adesso risponde con più convinzione, affidandosi spesso a lanci lunghi per scavalcare il pressing avversario e sfruttare la vivacità di Vecino e Isaksen. Al 36' Celik ha sulla testa l'1-0: bel cross da sinistra di Angelino, ma il turco schiaccia troppo e spedisce alto sulla traversa. Con Dybala e Lukaku fin qui in ombra, è un difensore a sbloccare il risultato. Al 42', sull'angolo nato da una respinta sbilenca di Gila, nel cuore dell'area irrompe Mancini che colpisce di testa da attaccante consumato e buca Mandas. Un colpo da ko inatteso, arrivato quando sembrava che i biancocelesti fossero riusciti a condurre in porto i primi 45 minuti senza particolari acuti, ma anche poca sofferenza. Ora Tudor deve recuperare ed in avvio di ripresa 'boccia' Immobile, inserendo Castellanos. Pedro prende il posto di Isaksen e Patric rilava Romagnoli. Una punizione di Pellegrini fa correre un brivido alla Nord. Nulla in confronto al palo centrato da El Shaarawy al 10', assistito da Lukaku al termine dalla prima discesa efficace del belga. Che poco dopo arriva in ritardo di un nulla sul cross di Cristante, a mezzo metro da Mandas. La squadra di De Rossi ha alzato il ritmo, mentre dall'altra parte si sbaglia tanto vicino alla porta di Svilar. La Lazio trova il gol, ma Kamada è in chiaro fuorigioco. E' stato un derby combattuto, ma corretto fino a quando Dybala dice qualcosa a Guendouzi, che lo prende per il collo. Guida li sgrida, ma non ammonisce. De Rossi toglie un Dybala nervoso e dopo 10 mesi si rivede in campo Abraham, mentre Smalling sostituisce Angelino. La Lazio prova a raggiungere il pari fino alla fine, ma l'ultima immagine è quella dei romanisti in festa sotto la Curva Sud.
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