Non è stata certo una domenica di pace tra il mondo del calcio e il Governo, divisi nel contendersi i controlli economico-finanziari dei club professionistici.
Da una parte l'esecutivo che studia un dl per la creazione di un'agenzia apposita che sostituisca la Covisoc, dall'altra la Federcalcio che parla di invasione di campo nell'autonomia dello sport.
In mezzo le Leghe professionistiche, per ora in attesa del vertice in Figc, e i presidenti delle società di A storditi da una manovra governativa che non si aspettavano. Ma il ministro dello sport Andrea Abodi, in questi giorni ad Antalya per le finali Champions della pallavolo, tira dritto per la sua strada. Dunque rispetto alla bozza circolata potranno esserci degli accorgimenti, ma la sostanza non cambierà e "il dl non sarà riscritto", avevano precisato fonti del ministero dello sport all'ANSA prima delle parole di Abodi a conferma della volontà di esternalizzare i controlli sui bilanci dei club. Una strada, secondo il Governo, della quale il presidente Gravina e la Figc "erano al corrente da tempo".
Ma su questo non è d'accordo il n.1 di Via Allegri che replicando al ministro per lo sport ha sottolineato di "non aver mai sentito parlare dell'Agenzia prima di venerdì scorso". "Il ministro mi ha solo accennato di una sua idea di rivedere i criteri di nomina dei componenti della Covisoc", ha poi aggiunto Gravina. Insomma, versioni discordanti, fatto sta che il testo completo al presidente della Federcalcio è arrivato solamente nella tarda mattinata di venerdì, e lui si è attivato immediatamente con club e Leghe. Nel frattempo il dl non andrà nel Consiglio dei Ministri di domani "ma probabilmente in quello successivo, quindi la federazione avrà il tempo necessario per discuterlo", ha specificato ancora Abodi che ha ribadito anche come "l'Agenzia sarà un ente terzo, pubblico e dotato di piena autonomia regolamentare, e quindi decisionale". Secondo il Governo, quindi, perfettamente in linea con quanto sancito dal decreto correttivo introdotto nell'estate del 2023 che prevede, con legge statale, che i controlli economico-finanziari delle società debbano "essere tempestivi ed efficaci" e che "solo i provvedimenti finali spettino alle federazioni". Ma la partita non finisce certo qui, perché come detto, domani ci sarà il vertice in Federcalcio tra Gravina e le componenti federali (il n.1 della Lega di B Mauro Balata ha detto "nessuna ingerenza politica, ma le istituzioni sportive si diano una svegliata"), ma quest'Agenzia non riguarderà solo il calcio, bensì anche le società maschili di A1 di basket (anch'esse professionistiche). "Per il momento riservo da ogni giudizio, domani mi incontrerò con Gandini e valuteremo il da farsi", ha detto all'ANSA il presidente della Fip, Gianni Petrucci. I colpi di scena restano dietro l'angolo, ma la volontà di Abodi, e di tutto l'esecutivo, è di non fare marcia indietro nonostante le perplessità emerse dal mondo dello sport. Tra queste anche quelle relative al costo di circa 2,5 milioni di euro l'anno per il sostentamento dell'Agenzia. "Non saranno spese destinate tutte al personale ovviamente, ma anche per la sede e tutti gli altri costi di mantenimento di tale organo", l'ultima precisazione del ministero dello sport.
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