Ventinove trofei, con cinque
Champions da allenatore e due da giocatore. Il flirt infinito di
Carlo Ancelotti con le vittorie non conosce crisi. Anche se il
suo ultimo flop è in Italia, col Napoli, il suo modo di
intendere il gioco è un cocktail felice tra bellezza e
praticità, feeling coi giocatori, risoluzione dei problemi,
dosaggio ideale delle qualità migliori italiane. Sempre con la
forza dei nervi distesi. Ma il suo ennesimo trionfo si incastona
in un momento magico per gli allenatori made in Italy, di cui il
veterano di Reggiolo è il venerato punto di riferimento.
Ora l'esportazione dei tecnici nazionali è una costante che
dà risultati. Non a caso, ai prossimi Europei saranno cinque le
panchine occupate da italiani. Oltre al ct azzurro Luciano
Spalletti, un po' di tricolore ci sarà anche per Ungheria,
Turchia, Belgio e Slovacchia. MARCO ROSSI, ex difensore del
Torino, è alla guida dell'Ungheria dal 2018: ha disputato un
buon euro 2021 e ora si è qualificato da primo e senza
sconfitte. VINCENZO MONTELLA, ex attaccante della Roma, ha fatto
molta esperienza con Milan, Siviglia e Fiorentina per poi
trasferirsi in Turchia dove è diventato ct della nazionale nel
settembre scorso qualificandosi per gli europei in anticipo.
Ha fatto fortuna all'estero DOMENICO TEDESCO, calabrese emigrato
e cittadino tedesco. Dopo buone esperienze in Bundesliga è
diventato allenatore del Belgio e sta gestendo bene la
transizione dalla generazione d'oro che non ha ottenuto allori.
Ha un contratto fino al 2026. Diverso il cammino di VINCENZO
CALZONA, a lungo vice di Sarri, Di Francesco e Spalletti, ct
della Slovacchia con profitto da quasi due anni con cui si è
qualificato battendo l'Islanda a novembre. Poi non ha resistito
al richiamo affettivo part-time del Napoli in affanno, che ha
gestito senza successo fino a una settimana fa.
All'estero lavorano molti tecnici italiani. C'e' l'esilio
dorato, cominciato con roventi polemiche, di ROBERTO MANCINI,
dimessosi dall'Italia e poi assunto come allenatore dell'Arabia
Saudita a 25 mln di euro l'anno fino al 2027. Inizio in salita,
ma ora qualcosa sta quadrando, anche se prima o poi potrebbe
tornare in Premier. In Premier si è messo intanto in attesa
ROBERTO DE ZERBI che, dopo un anno boom e un secondo poco
felice, ha divorziato dal Brighton, mentre vi è approdato ENZO
MARESCA, ex giocatore del Siviglia e a lungo vice di Guardiola
al Manchester City. Il tecnico campano ha sfruttato la chance
fornitagli dal Leicester che ha riportato in Premier in un anno
attirando l'attenzione del Chelsea che lo vuole in panchina. Ma
c'e' da pagare un indennizzo di 11 mln al Leicester.
Un altro italiano emergente ha fatto fortuna in Francia
nell'anno che ha visto i flop di Gattuso al Marsiglia e di
Grosso al Lione: FRANCESCO FARIOLI, giovane studioso di calcio
formatosi in Turchia e poi approdato con successo al Nizza che
ha portato al quinto posto con qualificazione all'Europa League.
Il buon lavoro fatto ha indotto un club prestigioso come l'Ajax
ad affidargli il compito di riportarlo in alto dopo un'annata
balorda. Oltre ad Ancelotti sono stati tanti i tecnici italiani
che hanno vinto all'estero, in particolare Trapattoni, Mancini,
Ranieri e Sarri. E' difficile invece il contrario: negli ultimi
40 anni solo quattro stranieri sono riusciti a vincere la serie
A: Liedholm con la Roma nel 1983, Boskov con la Sampdoria nel
1991, Eriksson con la Lazio nel 2000 e Mourinho due volte con
l'Inter nel 2009 e nel 2010.
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