All'ultimo respiro, al 95' il Milan riesce a recuperare un doppio svantaggio e a pareggiare contro il Torino a San Siro. Un finale da batticuore, una prova d'orgoglio e di fame perché i rossoneri recuperano in sette minuti due reti e conquistano il primo punto della stagione, procedendo passo a passo con l'Inter nella lotta scudetto.
C'è ancora tanto da fare, tanto da mettere in ordine, perché il Milan ha cambiato molto, come ha spiegato più volte Fonseca alla vigilia, ma deve ancora correggere gli errori difensivi, difetti che lo avevano condannato la passata stagione. La grande nota positiva è Alvaro Morata perché è suo il gol che fa partire la rimonta, una rete al debutto da subentrante. Il tecnico portoghese sorprende tutti e lascia in panchina Theo Hernandez. Al suo posto c'è Saelemaekers terzino, con Loftus Cheek a comporre la coppia di mediani al fianco di Bennacer. In attacco c'è Jovic, con Morata che si accomoda in panchina.
Ma le scelte iniziali del tecnico portoghese non convincono pienamente. Una prima frazione interessante, divertente, con un Torino che sembra rinato sotto la guida di Vanoli ora ordinato, propositivo capace di chiamare più volte in causa Maignan e andando vicino anche al raddoppio. Il Milan invece sciupa tantissimo, perché sono clamorose le due occasioni non concretizzate da Leao. L'esterno portoghese viene costantemente raddoppiato e probabilmente la migliore condizione è ancora da trovare, come del resto per i compagni di squadra. E' solo il 16 agosto in una Milano afosa. Al 7' però Leao sciupa una palla da gol nitida sparando fuori misura da due passi dopo il tentativo di testa di Thiaw neutralizzato da Milinkovic Savic. Le squadre si studiano fino all'episodio che sblocca la partita. Al 31' Zapata crossa per Bellanova che di testa colpisce il palo: la palla resta in bilico sulla linea di porta, Thiaw la tocca e involontariamente l'accompagna oltre la linea. La Gol Line Tecnology non funziona, Maresca fa inizialmente proseguire guardando l'orologio ma la Var interviene e convalida il vantaggio del Toro. E solo due interventi strepitosi Mike Maignan, prima su Zapata poi Ilic, tengono ancora aperta la partita.
Il Milan, invece, non riesce a bucare la rete ed è ancora Leao a vanificare. Il portoghese lanciato a rete, a tu per tu con Milinkovic Savic si fa neutralizzare la conclusione dal portiere in uscita. Dopo l'intervallo i rossoneri scendono in campo più aggressivi. Dopo 3' Pulisic sfrutta un errore del Toro e da posizione defilata, pur saltando il portiere, conclude a lato. Così al quarto d'ora della ripresa, Fonseca opta per il triplice cambio e inserisce Theo Hernandez, Reijnders e Morata per Chukwueze, Bennacer e Jovic. Sostituzioni che avrebbero dovuto spostare gli equilibri. Dopo appena una manciata di minuti, Morata cade in aria per intervento in scivolata di Coco. Maresca indica il discetto. La Var richiama l'arbitro a rivedere le immagini perché il difensore colpisce prima il pallone e il fischietto torna sulle sue decisioni. Nulla di fatto per il Milan ed è invece il Toro a trovare il clamoroso raddoppio con capitan Zapata: Lazzaro pennella e l'attaccante di testa, solo, trova il 2-0. Teste basse in tribuna tra Furlani e Ibrahimovic. Fonseca prova il tutto per tutto, richiama Calabria (fischiato dai tifosi) per Okafor. Dopo un po' di confusione sui cambi granata, allo scadere arriva la rete al debutto di Morata che da grande attaccante, di punta, intercetta la conclusione in porta di Reijnders e accorcia le distanze. Esplode San Siro che applaude anche agli 8' di recupero concessi. La rete è nell'aria, sugli spalti c'è tensione ma si sente quell'atmosfera che può regalare sorrisi, anche tra i dirigenti. E al 95' cross di Musah e Okafor appena entrato al volo batte Milinkovic. E' gioia grande. Si inizia con un pareggio. Il Torino sperava nel colpaccio ma crolla alla fine. Il Milan non muore mai ma deve sistemare ancora qualcosa.
Empoli-Monza 0-0
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