Niente reti e un punto a testa per l'esordio in campionato di Cagliari e Roma. Zero a zero. E uno a uno nel conto delle traverse: Dovbyk e Marin.
Per il resto Roma ancora alla ricerca di gioco e soluzioni: quando Dybala entra negli ultimi venti minuti la differenza con il resto della partita è lampante. La traversa arriva con lui in campo. E con lui giocano bene tutti, da Baldanzi a Dovbyk, quasi non pervenuto per il resto della partita. C'è ancora molto da fare, in campo e forse anche sul mercato. E soprattutto la Roma deve capire cosa fare con Dybala: dargli il biglietto per partire, per quel poco che si è visto oggi, sembra un azzardo.
Bene il Cagliari che ha già la grinta e il coraggio di Nicola. È una squadra nata per correre e per pressare alto. Costruita anche per evidenziare i problemi degli altri. Ad esempio di una Roma con il solito problema in costruzione: c'è Cristante a impostare, ma è troppo solo per fare gioco. Manca Paredes in mezzo e si vede. Pellegrini è troppo lontano, ancora non in forma: non ha mai un pallone pulito da giocare.
Le Fee si presenta bene, ma poi sparisce. E allora palla ai lati? Zalewski pasticcia molto, ma due palle in mezzo non sono male. Soulè dall'altra ondeggia, fa un po' paura. Ma non sfonda. Dovbyk forse meriterebbe una spalla, ma Dybala e Abraham partono in panchina. Forse merito anche del Cagliari che lascia poco spazio e tempo alle riflessioni e alle giocate degli ospiti. Le catene laterali sono attente e provano anche a osare, soprattutto quella destra. Per il resto i tre rossoblù in mediana sono più dinamici dei dirimpettai anche se poi lo scontro, guardando i fatti, è praticamente pari.
Quasi tutto scontato nelle formazioni. Per la Roma fuori Dybala. E gioca Zalewski e non El Shaarawy. Per il Cagliari centrocampo a cinque con Prati, pupillo di De Rossi, preferito a Makoumbou. Partita equilibrata nel primo tempo con la Roma che non riesce a far passare il gioco per Pellegrini, ha difficoltà a fare mettere in moto Soulè a destra e non riesce a fare arrivare palloni a Dovbyk. Il nuovo Le Fee sembra anche in giornata con qualche spunto promettente.
Dall'altra c'è un Cagliari ordinato che, come vuole Nicola, complica la vita alla Roma che vorrebbe costruire. Tutto questo produce un unico risultato: nessuna palla gol da una parte e dall'altra. Anche se la Roma ha un leggero, ma poco efficace quando si tratta di verticalizzare, vantaggio nel possesso palla. L'unica emozione, al 30', è un mancato stop di Scuffet su retropassaggio di Luperto con il portiere che comunque rimedia prima che la palla varchi la linea. Il primo tiro nello specchio è al 41': Svilar respinge su Marin. L'altro (fuori) è di Piccoli.
Il turno della Roma al 3' della ripresa: bella iniziativa di Soulè, la prima della partita, con conclusione finale messa in angolo da Scuffet. Roma più in palla. E al 10 c'è la prima grande occasione della partita: Zalewski la mette bene da sinistra, Dovbyk fa velo e per Pellegrini dovrebbe essere un gioco. Invece no perché spara addosso a Scuffet che addirittura blocca. Il Cagliari però riparte bene. E la Roma deve comunque sempre stare attenta a Piccoli e Luvumbo. non sfrutta. Partita che no la si sblocca. E quindi al 24' ecco Dybala. Che subito si procura ( e tira sulla barriera) una punizione dal limite. Certo è che con Dybala però è tutta un'altra storia, non è una novità.
Anche con Baldanzi al posto di Le Fee le cose sembrano funzionare meglio. Proprio da un numero di Dybala parte l'azione da gol piu clamorosa: dribbling, palla sulla testa di Dovbyk. E traversa. Ma il Cagliari restituisce colpo su colpo: un minuto dopo la traversa è di Marin. Brivido anche al 37': tiro da fuori di Dobyk, ora in partita, respinta corta di Scuffet e gol di Pellegrini. In fuorigioco, però. Finisce pari, giusto così.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA