La Fiorentina non è riuscita ad andare oltre lo 0-0 contro il Venezia nel debutto in campionato al Franchi e il risultato sommato a una prestazione deludente ha provocato i fischi dei tifosi e la contestazione verso la società sollecitata a spendere e già criticata a metà del primo tempo dopo la cessione di Nico Gonzalez alla Juventus. Insomma, il clima è già teso attorno alla squadra viola reduce dal terzo pareggio di fila dopo l'1-1 in rimonta a Parma alla prima giornata e al 3-3 nel playoff di andata di Conference League contro la Puskas Akademia che tiene in bilico la qualificazione alla fase a gironi.
Rispetto a giovedì scorso Palladino ne ha cambiati ben 9, unici giocatori confermati Ranieri e Parisi. Per il resto il tecnico viola ha rovesciato come un guanto ciascun reparto: dal portiere (di nuovo Terracciano come a Parma) alla difesa (fuori Martinez Quarta nonostante la squalifica di Pongracic, fiducia al baby Comuzzo e a Biraghi nello schieramento a tre), dalla mediana dove al fianco del connazionale Amrabat ha debuttato Richardson bronzo alle Olimpiadi con il Marocco, fino all'attacco con il rilancio fra i titolari di Kean coadiuvato da Kouamé e Barak, quest'ultimo preferito a Colpani, mentre Ikoné, nel mirino di club inglesi, ha dato forfait all'ultimo momento per affaticamento.
Per quanto riguarda il Venezia, Di Francesco ha confermato Gytkjaer centravanti supportato da Ellertsson e Oristanio, le uniche novità rispetto alla trasferta persa con la Lazio Idzes nel reparto arretrato e Candela a centrocampo. Anche per via del gran caldo le due squadre hanno cominciato al piccolo trotto, faticando a trovare e a imprimere ritmo alle loro giocate. Di qui anche le pochissime conclusioni, Kean al 14', Idzes al 19'. Intanto i tifosi della curva hanno fatto partire la contestazione verso la società attraverso slogan e lo striscione 'La vostra ambizione è vendere la nostra passione?', lanciando cori anche contro la Juve e Gonzalez appena trasferitosi in bianconero, terzo giocatore della Fiorentina sotto la gestione Commisso dopo Chiesa e Vlahovic.
La squadra viola ha chiuso il primo tempo andando vicino al vantaggio con Kouamé in rovesciata, Parisi e Richardson, ma il muro veneto ha resistito grazie agli interventi di Joronen. Lo stesso portiere finlandese si è fatto trovare pronto nella ripresa sull'affondo di Kean che resterà l'unica vera occasione dei viola di tutto il secondo tempo prima del tentativo nel recupero di Biraghi. I vari cambi di Palladino non hanno dato i frutti sperati, anche Di Francesco ha ruotato i suoi e proprio uno dei giocatori subentrati, Raimondo, ha costretto Terracciano ad un intervento provvidenziale.
Al fischio finale, fra l'altro l'ultimo pareggio fra le due squadre risaliva al 1947, è esploso il malcontento del popolo viola che ha fischiato la squadra (rimasta riunita in cerchio nel mezzo del campo per qualche minuto) e preso di mira la società rappresentata in tribuna dal dg Alessandro Ferrari e dal direttore tecnico Roberto Goretti.
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