Lazio e Milan finisce senza né vinti né vincitori. E con il caso di Rafa Leao che segna e fa l'Aventiniano, restando lontano dai compagni dopo l'esclusione iniziale decisa dal tecnico Fonseca.
All'Olimpico la sfida si chiude sul 2-2 con i rossoneri in vantaggio ad inizio primo tempo con Pavlovic, rete vanificata dall'uno-due firmato Castellanos-Dia nella ripresa. A rimettere il risultato sul pari ci pensa Leao, escluso inizialmente dai titolari, che appena entrato insacca la rete che fissa il risultato. Immediato il cooling break, e a quel punto il portoghese da' vita a una chiara, clamorosa protesta: mentre tutti i compagni vanno verso la panchina a bere, lui e Theo Hernandez, l'altro escluso dell'inizio ("per il bene della squadra" era stata la spiegazione del tecnico) vanno dalla parte opposta del campo a cercare bottigliette, e se ne restano lontano da tutti. - LA CRONACA DELLA PARTITA
Prima della partita emozioni forti all'Olimpico per il tributo a Sven Goran Eriksson, il tecnico più vincente nella storia laziale, con cori, striscioni e anche una maglia dedicata proprio allo svedese portata in campo da Dario Marcolin, ex calciatore biancoceleste. I brividi però, per i tifosi biancocelesti finiscono praticamente qui. L'unico acuto dell'avvio per la Lazio, scesa in campo con il lutto al braccio, lo regala Dia che tocca il pallone, ma trova Pavlovic quasi sulla linea a salvare. Ancora una volta, però, i biancocelesti soffrono i primi minuti di partita; se con il Venezia lo svantaggio era arrivato al 3' e con l'Udinese al 5', stavolta per vedere la rete avversaria servono 8 minuti. Sul calcio d'angolo battuto da Pulisic, infatti, è ancora Pavlovic - obiettivo di mercato negli anni scorsi proprio dei biancocelesti - a punire una retroguardia troppo poco attenta a leggere la situazione insaccando di testa il pallone che vale lo 0-1. La reazione è immediata, Tchaouna ha l'occasione buona sulla testa ma colpisce troppo centrale per spaventare Maignan. Con il passare dei minuti il Milan prende piano piano il possesso della partita, i biancocelesti non riescono a produrre gioco finendo per subire. La squadra di Fonseca controlla, sugli spalti cresce l'insofferenza per la prestazione offerta dalla squadra e iniziano i classici cori contro il presidente Lotito con il risultato sfavorevole ad alimentare ulteriormente il malcontento dei tifosi laziali, testimoniato anche dalla bordata di fischi riservata alla squadra al duplice fischio dell'arbitro che manda le squadre negli spogliatoi. Baroni prova a scuotere i suoi inserendo Isaksen e Marusic per Tchaouna e Lazzari a inizio secondo tempo. E la sostanza cambia in maniera netta perché il Milan arretra il baricentro puntando sulle ripartenze, la Lazio inizia a prendere campo. Il pareggio di Castellanos, servito perfettamente da Tavares quando l'orologio segna il minuto 62, è la logica conseguenza dell'atteggiamento in campo delle sue squadre.
L'entusiasmo spinge la Lazio che completa la rimonta pochi minuti dopo con un'azione praticamente fotocopia: l'assist è sempre di Tavares, che Emerson Royal copre malissimo, cambia solo il destinatario con Dia pronto a depositare in rete per ribaltare completamente il risultato. Fonseca si gioca il poker di cambi inserendo Leao, Abraham, Hernandez e Musah; ai primi tre bastano pochi secondi per confezionare l'azione che vale il 2-2 firmato da Leao. Entrambe le squadre ci provano fino all'ultimo, ma alla fine arriva un punto ciascuna che non muove più di tanto la classifica e rimanda a dopo la sosta i giudizi su un Milan ancora incapace di centrare la prima vittoria stagionale e la Lazio, ancora a subire gol nei primi minuti, rimontata quando l'inerzia sembrava ormai dalla sua.
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