Le norme della Fifa sui trasferimenti dei calciatori tra club sono ''contrarie al diritto dell'Unione europea e potrebbero ostacolare la libera circolazione".
Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell'Ue, che ha preso in esame il ricorso dell'ex nazionale francese Lassana Diarra contro il divieto di trasferimento allo Charleroi dopo l'interruzione del contratto con la Lokomotiv Mosca.
La sentenza della Corte Ue potenzialmente è in grado di rivoluzionare le regole del calcio mercato.
Oggetto della sentenza le norme Fifa che regolano i casi in cui un club ritenga che uno dei suoi giocatori abbia rescisso il contratto senza "giusta causa" Il club e il giocatore, secondo la Fifa, deve pagare un indennizzo e la nuova società può essere sanzionate. "Tali norme ostacolano la libera circolazione dei calciatori professionisti che desiderino sviluppare la loro attività andando a lavorare per un nuovo club, stabilito nel territorio di un altro Stato Ue", spiega la Corte.
Le norme oggetto della sentenza sono contenute nel "Regolamento sullo status e sul trasferimento dei calciatori" della Fifa. Queste regole, applicate sia dalla Fifa che dalle associazioni calcistiche nazionali affiliate, si applicano a tutti i giocatori nei casi in cui una società ritenga che uno dei suoi giocatori abbia rescisso il contratto di lavoro senza "giusta causa" prima del termine normale del contratto. In tal caso, il giocatore e qualsiasi club che intende assumerlo sono responsabili in solido per un indennizzo dovuto al club precedente. Inoltre, la nuova società può essere soggetta, in determinate situazioni, a una sanzione sportiva che consiste nel divieto di tesserare nuovi giocatori per un determinato periodo.
Infine, l'associazione nazionale a cui appartiene l'ex club del giocatore deve rifiutare di rilasciare un Certificato di Trasferimento Internazionale all'associazione in cui è iscritta la nuova società, finché è in corso una controversia tra l'ex club e il giocatore in merito alla risoluzione del contratto. La Corte Ue era stata chiamata in causa dalla Corte d'Appello di Mons, alla quale Diarra aveva fatto ricorso. Secondo il tribunale europeo tali norme violano la legislazione comunitaria sulla concorrenza e la libertà di movimento. "In primo luogo, le norme in questione sono tali da ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti che intendono sviluppare la loro attività andando a lavorare per un nuovo club, stabilito nel territorio di un altro Stato membro Ue", spiega la Corte. In secondo luogo, per quanto riguarda il diritto della concorrenza, la Corte ritiene che "le norme in questione abbiano comportino la restrizione, se non addirittura l'impedimento, della concorrenza transfrontaliera che potrebbe essere esercitata da tutti i club stabiliti nell'Unione europea".
Fifa: 'Da Corte Ue in discussione solo due paragrafi'
La sentenza della Corte di giustizia europea sul caso Diarra "mette in discussione solo due paragrafi" delle norme internazionali sui trasferimenti, e ora la Fifa "analizzerà la decisione" prima di qualsiasi ulteriore commento. E' immediata la reazione della confederazione mondiale del calcio alla decisione della Corte Ue. "La FIFA ha preso atto della sentenza emessa oggi dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in relazione al caso del giocatore Lassana Diarra", e si dichiara "soddisfatta che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza odierna".
"La sentenza - prosegue la Fifa - mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del regolamento Fifa sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare". La Confederazione mondiale del clacio "analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente"
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