"Se noi calciatori abbiamo pensato di
chiedere all'Uefa di non giocare? Il nostro tecnico (Ancelotti
ndr) ha ragione, la nostra opinione conta zero ora. Noi
cerchiamo di essere professionisti e fare ciò che ci viene
chiesto di fare". Così Lucas Vazquez, uno dei capitani del Real
Madrid, alla vigilia della sfida di Champions League contro il
Milan, ha parlato delle polemiche sul mancato stop al campionato
spagnolo dopo il disastro di Valencia.
Ma perché non ci si è voluti fermare, per via dei calendari
calcistici fin troppo intasati? "Ci sono tante cose da
considerare - la riposta di Vaazquez -. La comunicazione è
complicata. Il calcio è un'industria, noi siamo gli attori
principali di questa industria ma abbiamo poco potere, possiamo
solo fare quello che ci chiedono di fare". "Noi siamo tristi per
tutto quello che è successo e per come si sono sviluppate le
cose - dice ancora -. E' il momento di cercare di aiutare chi
sta male, poi ragioneremo su come sono andate le cose".
Come si sente, da cittadino, Lucas Vazquez? "Io sono triste
per quello che è successo. Ci sono immagini dure. Abbiamo
sofferto per quello che è successo, vedere tanta gente che ha
perso tutto è difficile da spiegare. Io penso solo ad aiutare,
qui non è il momento e il luogo per parlare di politica. Ma
certo è complicato preparare una partita in queste condizioni".
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