"Penso sia arrivato il tempo dei
fatti, di parole, analisi e ricerche ne abbiamo spese tante. Ora
si tratta di dare un'accelerata significativa, è arrivato il
momento della concretezza". Così Andrea Abodi, ministro per lo
sport e i giovani, torna a parlare del tema stadi in una
intervista al Tgr Rai. Poi, sulla questione San Siro, Abodi
ammette di capire "la preoccupazione di mantenere quel luogo.
Penso sia prioritario che quel luogo acquisti nuovo decoro e una
certa contemporaneità, come ci insegnano due esempi
internazionali contemporanei come Wembley, abbattuto e
ricostruito, e il Bernabeu che ha avuto 5 ristrutturazioni. Il
Governo ha proposto un altro stadio, non ha definito il destino
di San Siro, non è nelle sue possibilità. Le due società hanno
manifestato interesse a questa ipotesi, questo presuppone che
San Siro possa essere venduto alle due società e poi si vedrà.
Sicuramente potrebbe nascere uno stadio nuovo, moderno,
accessibile, energeticamente autosufficiente e tecnologicamente
avanzato. Mi sembra una prospettiva affascinante", prosegue.
Chiudendo, poi, il ministro ritorna sul ricorso a un commissario
da utilizzare "come extrema ratio perché quando si arriva a
questo significa essere al limite. Stiamo lavorando con il
ministero dell'economia sui primi 5 dossier - Firenze, Bologna,
Cagliari, Parma ed Empoli, poi arriveranno anche quelli di Roma,
Milano, Napoli, Palermo, Verona e Genova. Alcuni per Euro 2032,
altri perché va fatto", conclude.
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