"Red Bull? Li ho incontrati il
primo di luglio, mi hanno voluto conoscere per diventare sponsor
e così è stato, ma da allora non li ho più incontrati: e per
quanto riguarda Pif (il fondo sovrano dell'Arabia saudita Public
Investment Fund, ndr) non li conosco neppure e non c'è stato
alcun tipo di contatto, sono tutte cose inventate. C'è forse la
volontà di diffondere qualche notizia falsa per destabilizzare
l'ambiente, ma non ci curiamo di queste cose": così il
presidente del Torino, Urbano Cairo, sulle continue voci di
cessione del club, in un intervento ai microfoni di Radio
Sportiva nel giorno dei 118 anni del Toro.
"Non vendo il Toro, ma non voglio rimanerci a vita - ha
aggiunto in radio - e ho versato 10 milioni di euro per partire
con il Torino che era in procinto di fallire: mi sono gettato
nella mischia, spinto anche da mia madre che era una grandissima
tifosa, e per me è passione, emozione, voglia di far bene, far
qualcosa di positivo per una squadra a cui sono legato".
Venendo all'attualità, la squadra è in un momento di crisi
risultati con otto sconfitte nelle ultime dieci partite
ufficiali: "Siamo partiti bene, ma l'infortunio di Zapata ci ha
penalizzato, dobbiamo dimenticare questo episodio e dobbiamo
pensare a riprendere il cammino - ha spiegato Cairo - il
calendario è stato un po' più complesso, ma sicuramente c'è
voglia di far bene. Vanoli è sul pezzo, la squadra è con lui:
piena fiducia da parte mia e appoggio per un mister bravo. C'è
la volontà di intervenire a gennaio per mettergli a disposizione
qualche giocatore in più. E Ricci resta sicuramente".
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