Il Tribunale penale di Parigi ha
condannato Mathias Pogba a tre anni di reclusione, di cui due
sono stati sospesi, nel caso del rapimento del fratello, il
calciatore campione del mondo 2018 Paul Pogba. La pena di un
anno di reclusione sarà scontata con un braccialetto
elettronico. Il tribunale ha inoltre inflitto al fratello di
Pogba una multa di 20.000 euro per aver partecipato nel 2022 al
tentativo di estorsione di 13 milioni di euro nei suoi confronti
e per aver esercitato pressioni sull'ex juventino, sulla sua
famiglia e sui suoi contatti professionali per ottenerne il
pagamento.
Gli altri cinque imputati, tutti amici d'infanzia o stretti
conoscenti di Paul Pogba, sono stati giudicati colpevoli di
estorsione, sequestro e detenzione, oltre che di associazione a
delinquere, e condannati a pene detentive fino a otto anni e a
multe tra i 20.000 e i 40.000 euro. Solo l'accusa di rapimento è
stata ritirata, come suggerito dal pubblico ministero.
Roushdane K., considerato la mente del caso e l'unica persona
a comparire in custodia, è stato condannato a otto anni di
reclusione, come richiesto dall'accusa. Condannato a cinque anni
Adama C, uno dei più cari amici d'infanzia del calciatore, che
ha lasciato l'aula ammanettato e scortato da agenti di polizia.
Mamadou M. è stato condannato a cinque anni, di cui 12 mesi
sospesi. Infine, Machikour K. e Boubacar C. sono stati
condannati a quattro anni di reclusione, di cui uno sospeso per
due anni e l'altro per tre.
Il 'caso Pogba' ha avuto inizio nella notte tra il 19 e il 20
marzo 2022, quando Pogba è stato fatto oggetto di un'imboscata
in un appartamento di Montevrain. Due uomini incappucciati lo
avevano minacciato con una pistola nel tentativo di estorcergli
13 milioni. All'epoca il 'Polpo' giocava per il Manchester
United, poi era tornato alla Juventus. Il caso era venuto alla
luce dopo che Mathias Pogba, nell'agosto del 2022, aveva
pubblicato sui social dei video in cui accusava Paul, tra gli
altri, di aver "stregato" Kylian Mbappé. Gli avvocati degli
imputati hanno fatto trapelare sconcerto e rabbia per le
sentenze di oggi, considerate troppo pesanti, e hanno
preannunciato che ricorreranno in appello.
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