Ora è ufficiale. Paulo Fonseca non è più l'allenatore del Milan. "AC Milan comunica ufficialmente di avere sollevato Paulo Fonseca - si legge nella nota del club - dall'incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. Il Club ringrazia Paulo per la grande professionalità e gli augura il meglio per il futuro".
Ieri, uscendo in macchina da San Siro, il tecnico aveva affermato, con un sorriso amaro, di essere stato esonerato dai dirigenti rossoneri: "Sì, è vero: sono uscito dal Milan. E' la vita. La mia coscienza è calma. Ho fatto tutto il possibile". Il club però non aveva ancora ufficializzato l'addio.
L'ad Giorgio Furlani e il senior advisor Zlatan Ibrahimovic avrebbero avuto un colloquio col tecnico dopo il pari contro la Roma e comunicato l'esonero. Verso l'ingaggio di Sergio Conceiçao, atteso già oggi a Milano per poi partire domani con la squadra per la Supercoppa in Arabia Saudita.
Ancelotti, "Fonseca? Esonero fa parte del lavoro..."
"Rimango dell'idea che l'esonero fa parte del lavoro di un tecnico. Io sono stato esonerato mille volte. Quando ci sono problemi in una squadra, la responsabilità ricade sull'uomo solo. Purtroppo, è così. Nel suo lavoro l'allenatore è un uomo solo, soprattutto nei momenti di difficoltà". Carlo Ancelotti, ospite di Radio anch'io Sport, così ha commentato l'allontanamento di Paulo Fonseca da parte del Milan. Sulle modalità dell'esonero del portoghese "si può discutere, però alla fine il risultato è che l'allenatore viene mandato via, è un momento di tristezza per un tecnico - ha aggiunto l'allenatore del Real Madrid - Fonseca sa che può succedere quando si fa questo tipo di lavoro. Si dice che quando si chiude la porta si apre un portone. A noi allenatori dispiace quando si viene esonerati, ma ce ne facciamo una ragione".
"Quando lo abbiamo affrontato (in Champions, ndr), il Milan ha giocato molto bene e meritato di vincere. Probabilmente non ha trovato la continuità che la dirigenza chiedeva". Ancelotti, ex rossonero sia in campo che in panchina, così ha risposto alla domanda su cosa sia mancato fin qui alla stagione del Milan, fino a causare l'esonero di Fonseca. "Quando non si trova la continuità ci sono tanti motivi: allenatore nuovo, nuovi acquisti, necessità di avere tempo di adattare tutte le novità. Purtroppo, l'adattamento va in linea con i risultati, soprattutto in una società grande come il Milan", ha aggiunto parlando a 'Radio anch'io Sport'.
Si dice che non sia mai decollato il rapporto del tecnico portoghese con Theo Hernandez e Leao. "Il rapporto non è detto che sia buono solo se si fanno giocare i giocatori, altrimenti sarebbe impossibile, perché in campo ci vanno solo in 11 e altri 15 vanno in panchina - ha sottolineato Ancelotti - Un buon rapporto si basa sul quotidiano e sul rispetto dei ruoli. Se li ha lasciati fuori, avrà avuto le sue buone ragioni".
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