Un uomo solo al comando. Primož Roglič sembra non avere rivali nella Vuelta a España che prende il via domani da Burgos, con una crono individuale, e si concluderà il 5 settembre, a Santiago de Compostela, con un'altra prova a cronometro.
Il ciclista sloveno, trionfatore nelle ultime due edizioni della corsa spagnola, va a caccia di un tris da sogno riuscito, finora, solo allo svizzero Tony Rominger e allo spagnolo Roberto Heras. Roglič, secondo gli esperti di Sisal Matchpoint, ha tutte le carte in regola per centrare l'impresa visto che è il grande favorito a 2,25. Senza il connazionale Pogacar a contrastarlo, Roglič dovrà guardarsi soprattutto da Egan Bernal, il fenomenale colombiano che ha già in bacheca Tour de France e Giro d'Italia. Il ciclista di Zipaquirá vuole entrare nell'esclusivo club dei sette (Jacques Anquetil, Alberto Contador, Chris Froome, Felice Gimondi, Bernard Hinault, Eddy Merckx e Vincenzo Nibali) capaci di imporsi in tutti e tre i Grandi Giri. Il successo di Bernal si gioca a 5,00. Il terzetto dei favoriti è completato da Richard Carapaz. Centrare la vittoria non sarà però semplice visto che il trionfo di Carapaz pagherebbe 9 volte la posta. L'Italia, che si è imposta 6 volte alla Vuelta, punta su Giulio Ciccone e Damiano Caruso per il momento però lontani dai vertici tanto che il successo di uno dei due è in quota a 66. C'è poi Fabio Aru che, in Spagna, disputerà l'ultima corsa della sua carriera. Il ciclista sardo proprio alla Vuelta ha conosciuto il suo apice di gloria centrando la vittoria nel 2015. Secondo gli esperti di Sisal Matchpoint bissare il successo di sei anni fa è quasi impossibile per Aru tanto che il bis alla Vuelta si gioca a 100
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