Il danese Mads Perdersen ha vinto, dopo uno sprint a tre, la 13/a tappa del 109/o Tour de France di ciclismo, da Bourg d'Oisans a Saint-Etienne, lunga 192 chilometri. L'altro danese Jonas Vingegaard ha conservato la maglia gialla di leader della classifica generale.
Doveva dominare la Slovenia, invece è la Danimarca a restare sugli scudi di questa 109/a edizione del Tour de France di ciclismo, che oggi ha fatto tappa a Saint-Etienne, nel cuore della Francia. Dopo i duelli rusticani in alta quota, sulle Alpi, fra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, che ha conservato la maglia gialla, oggi c'è stato spazio per una fuga vincente. Una delle tante che hanno caratterizzato questa Grande Boucle. Alla fine l'ha spuntata Mads Pedersen della Trek, che ha avuto la meglio sui compagni di fuga, il britannico Fred Wright (Bahrain Victorious) e il canadese Hugo Houle (Israel Premier Tech), piazzati rispettivamente al secondo e al terzo posto.
Tappa veloce e assai impegnativa, come tutte le altre 12 di questa edizione della Grande Boucle: corsa a perdifiato su e giù per le arterie transalpine, con una media iniziale di 52 km/h orari. La fuga ha stentato a decollare, poi finalmente si sono staccati in vetta ben sette corridori: Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), lo statunitense Matteo Jorgenson (Movistar), Wright (Bahrain-Victorious), lo svizzero Stefan Kueng (Groupama-FDJ), Pedersen, l'altro statunitense Quinn Simmons (Trek-Segafredo) e Houle (Israel-PremierTech). Il gruppo è riuscito a contenere il distacco quasi sempre entro i 2'30", poi è finito a terra Caleb Ewan e la Lotto Soudal ha smesso di tirare.
Pedersen ha provato a fare il vuoto a 11 chilometri dal traguardo, solo Wright e Houle sono riusciti a rimanere attaccati alle sue ruote, mentre Ganna, Kueng e Jorgenson hanno perso contatto. Lo sprint finale è andato, come previsto, a Pedersen, nettamente più veloce dei compagni d'avventura, mentre Ganna - comunque bravo - ha chiuso al sesto posto. Il gruppo, regolato dal belga Wout Van Aert, è arrivato con 5'45" di ritardo. La maglia gialla di Vingegaard non ha corso rischi, per le altre sfide bisognerà attendere i Pirenei. Sarà quello il terreno di battaglia di Pogacar, che ieri ha confermato di essere in buona condizione, anche se con due uomini in meno al suo servizio nella UAE Emirates.
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