Il giorno dopo la vittoria in solitaria di Davide Bais a Campo Imperatore, il Giro d'Italia festeggia l'impresa del giovane irlandese Ben Healy, che domina l'ottava tappa arrivando al traguardo di Fossombrone con un vantaggio di quasi due minuti su tutti. A differenza della frazione di ieri, però, i big della corsa non restano a guardare, dandosi battaglia nel concitato finale. Il norvegese Andreas Leknessund riesce a fatica a conservare la maglia rosa ma ora il suo vantaggio su Remco Evenepoel è ridotto a soli otto secondi mentre il belga campione del mondo a sua volta ne perde una dozzina sugli avversari più temibili, da Primoz Roglic a Geraint Thomas.
La cronometro di dmenica in Romagna, che chiude la prima settimana di corsa, mette in palio la leadership ma può dare anche una più netta fisionomia alla classifica. Apertasi con la notizia del ritiro di Filippo Ganna, risultato positivo al Covid (lo stesso motivo aveva fermato Nicola Conci e Giovanni Aleotti), e con la tirata d'orecchi dell'Uci a quei ciclisti, fra i quali Evenepoel, che hanno usato l'elicottero per lasciare la zona di arrivo a Campo Imperatore, la tappa Terni-Fossombrone appare subito ben diversa da quella precedente, con tutte le squadre subito molto attive.
Tra attacchi e contrattacchi, qualcuno ne approfitta per imbastire una fuga e dopo un primo terzo di gara, quando comincia il tratto marchigiano più movimentato, sono in 13 davanti a dettare il ritmo. Tra loro c'è Healy, uno dei giovani-rivelazione di inizio stagione, capace di prendersi un brillante secondo posto alla Amstel Gold Race alle spalle di Tadej Pogacar. E quasi ispirandosi al campione sloveno, l'irlandese prova l'affondo a oltre 50 chilometri dal traguardo, appena dopo la breve da durissima salita dei Cappuccini che segna l'avvio del circuito marchigiano intorno a Fossombrone. Sulle sue tracce restano anche due italiani, Bais e Filippo Zana, ma a muoversi sono anche i team dei pesi massimi, specie Ineos e Jumbo Visma, dato che il distacco comincia a farsi sentire. Healy non se ne cura e continua a tutta verso il traguardo, che supera a braccia alzate.
"Oggi poteva essere una buona occasione per vincere e sono riuscito a non farmela scappare - commenta il 22enne -. Sono riuscito a centrare la fuga e poi stavo bene ho deciso di attaccare. Effettivamente sto vivendo una bella primavera e spero prima della fine del Giro di mettermi ancora in evidenza". Alle sue spalle, la volata per il secondo posto va al canadese Derek Gee, che batte Filippo Zana e Warren Barguil, con il campione d'Italia che nonostante il rammarico per non aver tenuto la ruota di Healy è soddisfatto per un nuovo buon piazzamento. Nel frattempo, nel gruppo maglia rosa accende la mischia Roglic, che cerca di mettere in difficoltà Evenepoel sull'ultimo passaggio ai Cappuccini spalleggiato da Tao Geoghegan Hart e Geraint Thomas. Lo sloveno e i due inglesi accumulano un certo vantaggio sul belga, perde ancora di più Leknessund ma riesce a difendere la rosa, pur arrivando al traguardo a cinque minuti dal vincitore. Il norvegese sente sul collo il fiato di Evenepoel, ma anche Roglic si fa sotto, staccato di 38 secondi, Almeida deve recuperarne 40, Thomas di 52 e Geoghegan Hart di 58. Numeri che prima del lunedì di riposo potrebbero essere rivoluzionati.
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