Nel 2025 ''penso di
fare il Giro d'Italia perché adesso sono un paio di anni che
manco. Sinceramente vestire il tricolore al Giro è uno stimolo
maggiore. Stiamo aspettando adesso gli ultimi preparativi per la
presentazione. Poi farò le solite classiche, partirò a gennaio
in Australia, un po' al caldo, mentre per la seconda parte di
stagione non ho previsto ancora niente''. Lo ha detto Alberto
Bettiol a cui è andato il premio internazionale di ciclismo
Giglio d'Oro, riconoscimento giunto alla 51/a edizione assegnato
a Calenzano (Firenze).
Il campione di Castelfiorentino (Firenze), vincitore
quest'anno del Giro delle Fiandre, ha ottenuto anche un secondo
premio per aver conquistato il titolo di campione italiano 2024.
"Sono molto onorato di aver vinto il Giglio d'oro perché
comunque l'albo" di questa iniziativa è "pieno di campioni ed io
in mezzo a loro penso di essere un fortunato e privilegiato - ha
spiegato Bettiol - Il riconoscimento al campione italiano è
molto importante perché ci tenevo moltissimo quest'anno a
vestire il tricolore. E' stato qualcosa che abbiamo iniziato a
costruire un anno fa qui vicino, e adesso posso dire che l'ho
vinto. Poi farlo da toscano, su un circuito toscano, è stato
bellissimo. Una cosa che è andata oltre le mie aspettative''. La
gara per il tricolore era intitolata a Alfredo Martini, con
partenza da Firenze e arrivo nella 'sua' Sesto Fiorentino, la
città dello storico ct azzurro. ''E poi un'altra di quelle cose
uniche, un sogno, qualcosa che non ricapiterà più, è stato avere
anche la Grand Depart del Tour de France a pochi passi da dove
sono nato, da casa mia, in mezzo a tanti tifosi - ha proseguito
il campione del team Astana - E' stata veramente una bella
annata, spero di farne altre sempre più belle''.
Fra gli altri riconoscimenti, il premio 'Giglio Rosa' è
andato ex aequo alla bergamasca Chiara Consonni e alla pratese
Vittoria Guazzini, medaglie d'oro su pista nella specialità
Madison alle Olimpiadi di Parigi.
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