"Quando ero piccolo il
mito di mio fratello non era ancora così grande. Io ho
cominciato nelle moto perchè mi divertivo e il tutto è iniziato
per gioco". Pilota della Honda, classe 1997, Luca Marini a
Tavullia ha sempre respirato l'aria dei motori. Cresciuto in
sella, ospite del Giffoni Film Festival ripercorre la sua
infanzia, quando Valentino era per lui solo un fratello più
grande. "Non avevo come obiettivo quello di diventare un pilota
di moto, ma intorno ai 14 anni ho cominciato a far diventare
questo gioco la mia vita, cercando di riuscire a farne un
lavoro. Anche se in realtà non è un lavoro, perché quando fai di
un gioco un lavoro, allora non è davvero un lavoro".
Un gioco non certo esente da rischi, ma Marini non ci pensa
troppo, perchè "siamo talmente abituati ad essere sulle moto e
ad andare forte che è diventato normale. Quando sei lì non pensi
mai alle possibili conseguenze negative perché il piacere è
maggiore. Si cerca sempre di fare il massimo - ha aggiunto -
senza rischiare la tua incolumità e quella degli altri".
Inoltre, anche se c'è ancora da fare nella struttura dei
circuiti, secondo il pilota "questo sport è nel momento di sua
massima sicurezza nella storia". Poi a far dimenticare i rischi
e la stanchezza in gara ci sono le scariche di adrenalina: "Il
tuo corpo a un certo punto la domenica va in automatico, infatti
quando finisci la gara sei molto provato".
Nell'incontro con i ragazzi del festival, Luca li ha portati
anche dietro le quinte della gara, raccontandone il prima e a il
weekend di lavoro che in tv appare poco: "Quasi tutti i piloti
di Motogp e Moto2 hanno dei video analyst che registrano dei
video e analizzano analogie e differenze rispetto agli altri
piloti. La specificità è incredibile ed è molto interessante
perché si scoprono moltissimi dati".
Non poteva mancare infine un pensiero su una delle ultime
novità del mondo della MotoGP, la gara sprint: "Un'ottima idea.
È un format più moderno che può funzionare, anche se così perde
un po' il valore la gara della domenica. All'inizio eravamo
tutti contro, e ancora adesso non sono ancora sicuro se a me
piaccia totalmente, perché così si perde anche la tensione della
gara della domenica che a me piaceva molto. Così invece arrivi
con una sensazione diversa".
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