La vittoria più inutile, eppure storica per il tennis italiano: già sicuro dell'eliminazione Matteo Berrettini vince l'ultimo match del girone contro Dominic Thiem, diventando il primo azzurro a vincere un match alle ATP Finals. Sia Adriano Panatta sia Corrado Barazzutti, gli unici italiani a qualificarsi al torneo dei Maestri prima di Matteo, avevano rimediato tre sconfitte nelle loro uniche apparizioni, per di più senza vincere un solo set. Oggi, il 23enne romano in un'ora e 16' si è regalato l'ennesimo primato di una stagione già da incorniciare che lo ha portato dal n.54 del ranking mondiale dentro la Top 10. "Mi do un otto, ma il prossimo anno qui alle Atp Finals faro' meglio...Sono molto orgoglioso di me stesso, ma devo ringraziare chi, nel corso di tutta questa stagione, mi è stato vicino anche quando ero insopportabile - le parole di Berrettini -. Oggi ho giocato bene, ma non penso di aver demeritato neppure negli altri due match nonostante le sconfitte. Il livello del mio tennis è sempre stato all'altezza del torneo. Ma so che che devo lavorare ancora tanto per restare costantemente a questi livelli".
Dopo la netta sconfitta all'esordio contro Novak Djokovic, e il match giocato per lunghi tratti alla pari contro Roger Federer, è arrivato il primo successo, in due set, contro l'austriaco Thiem, sceso in campo già sicuro della qualificazione alla semifinale di sabato. Ben più di un premio di consolazione per l'italiano, che ha giocato decisamente meglio del suo avversario, ed è stato protagonista di diversi colpi - anche di rovescio - spettacolari. Dopo un avvio dominato da rispettivi servizi, la prima scossa al match è proprio di Berrettini. Nel nono gioco, quando strappa - a sorpresa - il servizio a Thiem, dopo che nei quattro turni di risposta precedenti aveva racimolato solo due punti. Ma il vantaggio dura poco: quando va al servizio per il set Berrettini subisce l'immediato contro-break. Il primo set si risolve così al tie-break, dominato dall'italiano. Che trova il break decisivo, nella seconda frazione, nel sesto game, chiuso con un chirurgico longo-linea di rovescio ad una mano, una rarità del suo repertorio.
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