La 30/a finale di Slam conquistata nel giorno del suo 36mo compleanno. I numeri di Rafa Nadal ormai sono difficili da tenere a mente: a Parigi, la sua terra rossa, quella in cui domina pressoché senza rivali, lo spagnolo però avrebbe voluto che un match giocato fino in fondo decretasse il primo finalista del Roland Garros. Casper Ruud, n.8 del ranking Atp, è diventato il primo tennista norvegese a raggiungere la finale di un torneo del Grande Slam battendo in semifinale a Parigi il croato Marin Cilic per 3-6, 6-4, 6-2, 6-2. in finale Ruud sfiderà lo spagnolo Rafa Nadal, già vincitore 13 volte al Roland Garros. La semifinale tra il norvegese e Cilic è stata interrotta per una quindicina di minuti quando una ragazza che indossava una maglietta con la scritta "Ci rimangono 1028 giorni", slogan che si riferiva all'emergenza dei cambiamenti climatici, è riuscita a entrare in campo e a legarsi alla rete. Poi però è stata portata via dagli steward e dagli uomini della sicurezza.
LACRIME ZVEREV
E invece contro Sascha Zverev, dopo pure tre ore di battaglia fatta di break e controbreak, con il secondo set ancora da concludere il tedesco si è ritirato. Un grave infortunio alla caviglia (sul punto che manda il secondo set al tiebreak Zverev cade a terra, il piede completamente bloccato) ha costretto Zverev a uscire in sedia a rotelle tra urla e lacrime e rientrare dopo il medical time out sorretto dalle stampelle. Niente da fare, semifinale decisa a tavolino con il primo set vinto da Nadal al tie break 10/8 e il secondo interrotto sul 6-6: una maledizione per il 25enne di Amburgo, numero 3 del mondo, oro olimpico a Tokyo, 19 tornei Atp conquistati, ma ancora a zero nella casella degli Slam. "So quanto lui sta combattendo per vincere uno Slam, stavolta è stato molto sfortunato, ma sono sicuro che non ne vincerà uno ma tanti" l'omaggio di Nadal all'avversario.
Per lo spagnolo, undici anni più grande del tedesco, la carriera continua a essere senza fine: il dolore alla schiena, la spalla, quest'anno anche il covid, ma niente ferma la macchina Nadal. Un highlander in campo, che con il torneo dello slam parigino ha un feeling assoluto: nell'edizione in corso aveva già eliminato Novak Djokovic dopo una battaglia finita in piena notte, tra gli applausi. E ora va a caccia del suo quattordicesimo Open di Francia, lo slam del cuore: l'ultimo della lunga serie vinto nel 2020. In mezzo ci sono due Australian Open, altrettanti Wimbledon e quattro Us. Ventuno titoli vinti su 29 finali disputate, con la terra rossa a fare da padrona. "Giocare con Zverev nella sua condizione di forma è difficile - ha detto Nadal, che domenica affronterà il vincente tra Ruud e Cilic - in oltre tre ore di gioco non avevamo finito nemmeno il secondo set. E' bellissimo essere in finale, ma non avrei voluto così, quando ho visto Sascha in lacrime per me è stato molto triste. Gli auguro il meglio, di riprendersi presto, è uno dei più forti del circuito".
Una sfida cominciata con i 15.000 appassionati che sugli spalti della Philippe Chatrier avevano accolto lo spagnolo tra gli applausi e intonando buon compleanno. Ma non era così il regalo che Nadal aspettava: la conclusione amara della prima semifinale del torneo parigino toglie gioia al risultato e a un match che pure aveva regalato show fin dalle prime battute. Zverev era partito fortissimo: sostenuto dal servizio, ha messo alle corde Nadal. Poi punto a punto fino al lungo tie break che ha premiato lo spagnolo. Il secondo set sempre testa a testa fino al 6-6 e all'interruzione con Zverev a terra che si tiene la caviglia. Gioco fermo, il tedesco esce in carrozzina, ma dopo pochi minuti rientra, abbraccia Nadal e saluta tutti. Parigi finisce qui. In finale va il mancino di Spagna, la sua n.30 di Slam. In caso di successo diventerebbe il più anziano giocatore a vincere il Roland Garros e per la prima volta riuscirebbe a vincere i primi due Major della stagione. Con il successo contro Zverev, Rafa porta a 111 vittorie e sole 3 sconfitte il bilancio nel torneo. E ora caccia all'ennesima gloria a Parigi.
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