Novak Djokovic è ancora iscritto
allo US Open che prenderà il via il 29 agosto prossimo ma al
momento l'ex numero 1 del mondo non ha i requisiti per entrare
negli Stati Uniti in quanto da ottobre 2021 vige il divieto di
ingresso sul territorio nazionale Usa a stranieri che non
abbiano ricevuto la completa vaccinazione contro il Covid-19. E
Djokovic, come noto, non è vaccinato. Motivo per cui gli è stato
tolto il visto dopo ben due procedimenti d'appello prima
dell'Australian Open, e per cui ha saltato i Masters 1000 di
Indian Wells e Miami tra marzo e aprile, e di Cincinnati la
scorsa settimana. oltre al Masters 1000 canadese di Montreal,
che ha norme identiche. Il caso ha coinvolto i tifosi, che hanno
firmato una petizione online per concedergli un'esenzione, e
membri del Congresso, che hanno inviato una richiesta formale al
Segretario di Stato perché consenta a Djokovic di giocare lo US
Open. Secondo i firmatari, la presenza del venti volte campione
Slam nel più prestigioso torneo tennistico degli Usa sarebbe di
interesse nazionale. Hanno infatti spinto, finora senza esito,
per il riconoscimento della "National Interest Expemption".
Le norme in vigore hanno creato polemiche anche tra i giocatori,
per la diversità di trattamento tra i tennisti statunitensi non
vaccinati, che possono giocare, e gli stranieri non vaccinati,
esclusi.
In base al regolamento degli Slam, i giocatori devono
comunicare il forfait dal torneo entro una determinata scadenza,
che per varia da torneo a torneo, in relazione al momento in cui
è in programma il sorteggio dei tabelloni. Sorteggio che a New
York si svolgerà giovedì. Djokovic può aspettare fino all'ultimo
momento. Se l'eventuale forfait dovesse essere comunicato dopo
il sorteggio del tabellone ma prima che sia stato deciso
l'ordine di gioco della prima giornata, allora la notizia
farebbe cambiare il tabellone.
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