"E' praticamente pronto ad andare in Australia e provarci". Bastano poche parole, quelle del coach Carlos Moya, a far capire che il rientro di Rafa Nadal non sarà una "comparsata" ma un vero e proprio ritorno tra i big.
Dopo un anno dal primo infortunio che di fatto lo ha tenuto un anno lontano dai campi, lo spagnolo giocherà un torneo ufficiale, a Brisbane, a fine mese.
Un periodo di stop talmente lungo che in molti - visti anche i 37 del 22 volte campione del Grande Slam - avevano già bollato come il suo ritiro definitivo. E invece in questi mesi, il maiorchino ha lavorato duramente in palestra e con la racchetta. I particolari li ha rivelati proprio Moya all'Atp. "A poco a poco, siamo riusciti a progredire, i problemi sono stati gradualmente risolti", ha detto lo spagnolo che, al termine di una buona carriera da tennista (nel 1999 è arrivato in vetta alla classifica Atp), ha iniziato quella di coach con una particolare attenzione al lato psicologico. "Rafa ha sempre saputo di voler tornare - racconta Moya che segue il tennista dal 2017 - Dopo l'operazione non ci siamo visti per un mese e mezzo perché è andato in vacanza per disintossicarsi. Poi, a fine agosto, abbiamo iniziato ad allenarci, ma con molta leggerezza". I due hanno passato gli ultimi giorni in Kuwait, dove si sono allenati con Arthur Fils, proprio per prepararsi al tour in Australia. Anche se in tanti sono pronti a scommettere che i veri obiettivi siano soltanto due: il Rolland Garros e i Giochi di Parigi 2024, entrambi sulla terra rossa dove Nadal è divenuto una leggenda. La partenza è stata molto dura e c'è stato anche un momento in cui "abbiamo tutti avuto i nostri dubbi che non sarebbe potuto venire in Australia, lui più di chiunque altro". "È stato il momento più difficile che ho avuto con lui", confida Moya. "Uno sportivo - conclude il coach - ha una data di scadenza, e ci si sta avvicinando ad essa ogni giorno. Non si è mai consapevoli di quando arrriverà quel momento, molto raramente si ha questa certezza. Devi solo continuare a provare"
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