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Sinner numero 1 al mondo: "Sono e resterò un ragazzo normale"

Sinner numero 1 al mondo: "Sono e resterò un ragazzo normale"

'Sognare non costa ma bisogna crederci nei momenti difficili' 

ROMA, 04 giugno 2024, 21:43

di Paolo Levi

ANSACheck

© ANSA/EPA

"Sono un ragazzo normale e lo resterò": continua a tenere i piedi saldamente per terra, preferibilmente rossa come quella del Roland Garros, Jannik Sinner, divenuto numero uno mondiale nella classifica Atp, dopo il ritiro di Novak Djokovic dallo slam parigino.

Bersagliato dalle domande dopo la vittoria ai quarti nello stadio Chartrier contro il bulgaro Grigor Dimitrov, l'altoatesino di 22 anni continua a tenere il profilo basso. Dopo la qualificazione in semifinale e il ranking sul tetto del mondo, il Piccolo Principe di Parigi cresciuto all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo sembra comunque non voler rinunciare alla sua proverbiale modestia, 'sprezzatura', direbbe qualcuno, in riferimento a quell'apparente disinvoltura rispetto alle doti che si posseggono teorizzata da Baldassarre da Castiglione nel Rinascimento e ormai divenuta merce rara, se non rarissima, incluso in Italia, che pure contribuì ad inventarla e promuoverla in tutta Europa. 

'Understatement', direbbero gli inglesi, riproponendo qualcosa di simile qualche tempo dopo. Che tipo di n.1 sarai?, chiedono i giornalisti a Sinner in sala stampa. "E' molto importante rimanere il ragazzo che sono - risponde lui - E questo è qualcosa che posso controllare. Un successo non potrà mai cambiare la mia persona", assicura l'azzurro, aggiungendo che alla fine si tratta, appunto, "solo di un numero (in classifica, ndr.), ma dietro c'è una vita normale: a me piace andare sui go kart... fare cose normali, con le persone a cui voglio bene". Certo, aggiunge il barone rosso in trasferta sulle rive della Senna, "ora sono n.1 e spero di restarlo per un po'. Ma se non riesco poi sarò n.2, n.3... non mi metto la pressione di dover vincere sempre". 

Esprimendosi a seconda dei media che lo interrogano in italiano, inglese o tedesco, il campione trilingue evoca anche i "tanti sacrifici fatti quando ero giovane. E che ho sempre continuato a fare per migliorare". "Sognare non costa nulla ma ci devi credere sempre, anche nei momenti difficili", puntualizza Sinner, ribadendo la gioia per l'odierno "traguardo". "Credo che l'Italia se lo meriti", commenta e il campione, dicendosi orgoglioso di contribuire a questa forma di rinascita del tennis italiano. Ma nella capitale di Francia gemellata con Roma, Sinner cerca di tenere soprattutto la testa ben concentrata sul torneo, senza cedere ad inutili trionfalismi che potrebbero distrarlo dalle prossime gare. 

 

 

L'appuntamento è per dopodomani, giusto il tempo di riprendere il fiato, godersi il ranking, e prepararsi alla semifinale. Il tennista 'dolomitico' che di vette se ne intende - Sinner è un asso anche con gli sci - si dice ''determinato'' e già con una con una ''grande voglia'' di tornare in campo. Da ''ragazzo normale'', certo, ma da oggi numero uno al mondo.
   

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