ROMA - I robot e l'Intelligenza artificiale stanno facendo passi da gigante, ma forse non sono così pronti a soppiantare il lavoro degli uomini come lasciano intendere tante previsioni. In California, dopo poche ore di lavoro, è stato messo da parte Flippy, un automa impiegato in una catena di fast food a Pasadena: riusciva a cuocere fino a 2000 hamburger al giorno, ma il resto dei dipendenti non stava al passo nel confezionare altrettanti panini.
"Quando sei in cucina e lavori con altre persone sei abituato a parlare per coordinare le attività. Con Flippy questo non è possibile, devi organizzarti seguendo il suo ritmo", spiega a Usa Today, Anthony Lomelino di Cali Group, proprietaria dei fast food in cui il robot era stato 'assunto'. In pratica, c'è bisogno di più tempo e formazione per coordinare il lavoro svolto dagli automi e dagli umani. E così Flippy, pur restando un'esclusiva della catena Caliburger, è stato momentaneamente messo da parte.
Solo poche settimane fa, un altro robot, Fabio, è stato licenziato in Gran Bretagna: era stato impiegato in un supermercato di Edimburgo per accogliere i clienti e rispondere alle loro richieste ma non ha retto il confronto con i suoi colleghi umani. Mentre questi ultimi riuscivano ad attirare circa 12 clienti in 15 minuti, l'automa ne attirava solo due.
Gli esperimenti di Flippy e Fabio fanno tuttavia riflettere su come sta cambiando il lavoro. Secondo un recente rapporto della McKinsey, 375 milioni di persone dovranno cercare un nuovo lavoro entro il 2030 perché quello che fanno oggi sarà in mano a robot. E poche settimane fa, a Seattle in Usa, Amazon ha aperto un supermercato senza cassieri e dipendenti che funziona con le telecamere e un'app.