ROMA - In Italia oltre un manager su quattro (27,5%) è donna, a fronte di una percentuale del 25% a livello globale. A diffondere il dato è LinkedIn, che ha analizzato i profili professionali dei suoi 467 milioni di utenti.
Tra il 2008 e il 2016 la presenza di donne in ruoli manageriali in Italia è aumentata del 6%, dal 25,9 al 27,5%. Dei dieci Paesi analizzati, l'Italia è al nono posto seguita dalla Spagna, dove le assunzioni di donne manager sul totale sono cresciute solo del 3% ma dove il 29,8% dei ruoli apicali è occupato da donne.
La performance migliore è registrata dall'India, che ha riportato un incremento del 25% arrivando al 17,1% di manager donna. Seguono i Paesi Bassi con un +19% al 29,8% e la Francia con un +16% al 32,4%. Dei manager francesi, in sostanza, uno su tre è donna. In Messico le donne che ricoprono ruoli manageriali sono il 22,3% del totale (+10% in otto anni), nel Regno Unito il 28,6% (+10%), in Usa e in Canada il 32,9% (+8% e +7% rispettivamente), in Australia il 31,7% (+6%).
Tra i settori professionali, l'istruzione e il no-profit sono vicini a colmare il gap di genere, con il 47% dei ruoli apicali occupati da donne a livello globale. Seguono il sanitario e il farmaceutico (39,9%), media e intrattenimento (34,2%). Guardando alla crescita trionfa invece il settore tecnologico, che tra il 2008 e il 2016 ha segnato un +18%, passando dal 16% del 2008 al 18,9% del 2016.
A livello di posizioni, LinkedIn evidenzia come solo il 18% degli amministratori delegati sia donna a livello globale. Le donne superano invece gli uomini nel ruolo di responsabili delle risorse umane, dove sono il 56% rispetto al 31% del 2008.