Otto ore di sciopero su tutti i turni oggi per i circa 500 dipendenti dell'Ilva di Novi Ligure, scesi in strada per difendere lo stabilimento del Gruppo, in concomitanza con i colleghi piemontesi di Racconigi, di Taranto e di Marghera.
I manifestanti si sono detti soddisfatti per la riuscita
della giornata di mobilitazione, ma molto preoccupati per il
futuro.
"A Novi c'è lavoro - spiega Alberto Pastorello (Uilm) -
ma non possiamo permettere al Governo, dopo il nono decreto, che
scelte sbagliate sui possibili acquirenti magari dettate dalla
fretta di chiudere l'operazione, compromettano i livelli
occupazionali a causa di uno 'spezzatino' dei vari siti
produttivi. L'Ilva non può e non deve essere venduta a pezzi. A
ciò si aggiunge il fatto che, nonostante l'impegno preso a
inizio febbraio dalla proprietà, manchino le risposte necessarie
sui necessari interventi straordinari in materia di sicurezza
sui macchinari nell'impianto di Novi".
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