Niente sgombero per la sede di
Casapound a Roma. Almeno per ora. Il Campidoglio si scopre
isolato sulla vicenda nonostante la mozione approvata a
maggioranza lo scorso gennaio dall'assemblea capitolina che ne
chiedeva la liberazione dell'edificio, di proprietà del Demanio.
A gelare il Comune è stato prima il Mef, in risposta alla
missiva con cui la sindaca Virginia Raggi informava il ministero
di Tria dell'ok alla mozione. Fonti del ministero dell'Economia
e dell'Agenzia del Demanio hanno precisato di aver "svolto
l'istruttoria e tutti gli adempimenti necessari a rientrare in
possesso dell'immobile", ma ricordando che a questo punto lo
sgombero "dovrà essere valutato dal Prefetto di Roma, che non lo
ritiene prioritario in forza dei criteri stabiliti ad hoc". Il
leader di Casapound Simone Di Stefano chiarisce: "resteremo lì
finché esisterà anche un solo centro sociale di sinistra
occupato in Italia"
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