L'ex presidente brasiliano Luiz
Inacio Lula da Silva ha detto che non si pente di aver concesso
asilo a Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Proletari Armati
per il Comunismo (Pac) estradato in Italia nel gennaio scorso,
ma ha precisato che gli ha dato rifugio su indicazione del suo
allora ministro della Giustizia, Tarso Genro. Interrogato
sull'estradizione di Battisti e la sua successiva ammissione di
colpe riguardo agli omicidi per i quali è stato condannato
all'ergastolo - nella prima intervista con i media dal carcere,
dove sconta da un anno una condanna per corruzione - Lula ha
detto che "non mi sono pentito perché non sapevo, le
informazioni che avevo ricevuto dal ministero della Giustizia,
che aveva seguito il processo, indicavano che non aveva commesso
questi crimini".
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