Le note più sfrenate del rock
nell'atrio dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo da poco
liberato dall'affanno del Covid, i Pink Floyd rivisitati
nell'ospedale San Paolo di Bari. Con un'edizione straordinaria
nei tempi di preparazione e nel suo svolgimento, torna il 21
giugno in 300 città italiane la Festa della musica. Dedicata a
Ezio Bosso, che ne fu testimonial nel 2018. Ma anche
sottolineata da un minuto di silenzio per ricordare le
difficoltà atroci che stanno vivendo i lavoratori del settore.
Mentre su tanti palchi i protagonisti saranno proprio loro,
medici, infermieri, operatori sanitari. Qualcuno di quelli che
abbiamo visto suonare negli ospedali al termine di giornate
strazianti nei giorni più bui della pandemia. E e altri che da
tempo affiancano alla vita ospedaliera l'impegno della musica,
magari per beneficenza.
"Saranno le note mediche e paramediche", spiega per
l'organizzazione Paolo Masini, "ce li siamo andati a cercare,
vorremmo che questa edizione della festa fosse anche un segno di
speranza per la ripartenza di tutti". La stessa speranza
sottolineata dalla sottosegretaria Mibact Orrico, che ricorda lo
sforzo fatto in questi mesi dal ministero "per non lasciare
indietro nessuno" anche nel mondo della musica.
Il grande Paolo Fresu, testimonial dell'edizione, sarà nel
Parco dei Templi di Agrigento per un grande concerto con gli
allievi del conservatorio. E' lui, dopo un commosso pensiero a
Bosso, a ricordare e sottolineare il dramma che si accompagna a
questa festa che sarà, dice, "anche una festa di resistenza, un
modo per ricordare che tanti lavoratori dello spettacolo, non
solo gli artisti , stanno vivendo una crisi mai vista prima".
Per loro, spiega, è stato deciso "un minuto di silenzio alle
dieci durante i concerti, per dire che senza la musica non si
vive. E ricordare anche al governo che ci sono tante cose che si
stanno facendo per questo settore , ma se ne devono fare di
più".
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