"Siamo costretti a registrare a
distanza di anni il completo fallimento dell'esperimento "Open
Fiber", la società che avrebbe dovuto spingere la
digitalizzazione e lo sviluppo della fibra in tutta Italia. Le
aree bianche, quelle su cui per intenderci nessuno voleva
investire per dotarle di una rete all'altezza del resto del
Paese, continuano ad essere arretrate come il terzo mondo". Lo
scrive Beppe Grillo in un post in cui sostiene che "ci deve
essere una rete unica".
"Anni fa - ricorda Grillo - scrissi che non poteva esistere
un vero mercato se chi possedeva la rete erogava anche i servizi
(per intenderci Telecom). Arrivai alla conclusione che la rete
dovesse rimanere in mani pubbliche o, almeno, essere soggetta al
controllo dello Stato con una partecipazione rilevante. Visto
quello che è successo con Open Fiber, mi sento di dire che il
male minore, in questo momento difficile per il Paese, può
essere quello di avere un'unica infrastruttura, anche privata ma
aperta a tutti, purché sia in grado di fare gli investimenti
necessari".
Per evitare "altri errori e ulteriori ritardi", il fondatore M5S
propone 3 azioni. "A mio parere il perno è Cassa Depositi e
Prestiti che avrebbe la capacità di scegliere un management
all'altezza. Bisogna cambiare subito l'amministratrice delegata
di Open Fiber. Non all'altezza. E nominare una persona che inizi
a lavorare alla fusione con Tim". Poi "fare entrare Cdp in Tim"
e infine visto che "le azioni tim sono ai minimi storici, dalla
posizione di forza di Cdp, proporre ai francesi di vendere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA