(ANSAmed) - BELGRADO, 27 GIU - In Serbia, dove dopo un
periodo di rallentamento dell'epidemia è in atto una ripresa dei
contagi da coronavirus, è probabile la reintroduzione di misure
restrittive. E ciò in un periodo in cui in tanti si preparano ad
andare in vacanza. Secondo i media, sarà decisivo l'andamento
della situazione epidemiologica in questo fine settimana, e
sulla base di tali dati lunedì l'unità di crisi sanitaria e le
autorità potrebbero annunciare le nuove restrizioni.
Ieri non lo aveva escluso lo stesso presidente Aleksandar
Vucic. Il ministro della sanità Zlatibor Loncar ha detto che i
cittadini hanno avuto la possibilità di dar prova di
responsabilità nei loro comportamenti. Senza tale comportamento
responsabile è inevitabile l'adozione di nuove misure a difesa
della salute della popolazione - ha osservato il ministro.
Dopo l'abolizione di stato di emergenza e coprifuoco,
rimasti in vigore per diverse settimane in primavera, in Serbia
lentamente i contagi sono tornati a crescere, raggiungendo
nuovamente negli ultimi giorni numeri a tre cifre. E sono in
aumento anche i ricoveri in terapia intensiva. Ieri il bilancio
è stato di 193 contagi e un decesso, con i totali a 13.565 e
265.
Solo una piccolissima minoranza sembra rispettare le misure
di prevenzione - mascherina, distanza interpersonale, igiene
delle mani - e la vita quotidiana è ripresa praticamente come se
l'epidemia fosse stata relegata al passato. Non sono poche
peraltro le critiche alla decisione di consentire nuovamente i
raduni all'aperto senza alcuna limitazione nel numero delle
persone, cosa questa che ha fatto affluire negli stadi di calcio
molte migliaia di persone senza alcuna misura di prevenzione.
Nel mirino delle critiche anche la decisione di Novak
Djokovic di organizzare con l'epidemia ancora in corso un torneo
regionale di tennis che, benchè a scopi benefici e pensato con
le migliori intenzioni, ha inevitabilmente attratto migliaia di
persone provocando assembramenti e folle di tifosi entusiasti e
assolutamente irresponsabili nei comportamenti. E poi le
elezioni del 21 giugno scorso, un altro appuntamento che avrebbe
secondo molti contribuito a rinfocolare i contagi. (ANSAmed).
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