"All'accusa che i leader sindacali
hanno rivolto a Confindustria di non volere i contratti abbiamo
risposto con chiarezza che Confindustria i contratti li vuole
sottoscrivere e rinnovare. Solo che li vogliamo
'rivoluzionari'". Il presidente di Confindustria lo scrive -
secondo quanto appreso dall'ANSA - in una lettera interna
inviata oggi a tutti presidenti del sistema di rappresentanza
degli industriali. Carlo Bonomi si sofferma a lungo, in otto
pagine. sui temi affrontati nei suoi primi cento giorni da
presidente e sulle sfide del prossimo autunno. Come quella sui
contratti, con i sindacati che Confindustria incontrerà il 7
settembre: il leader degli industriali auspica, contratti
rivoluzionari "rispetto al vecchio scambio di inizio Novecento
tra salari e orari". "non perchè siamo rivoluzionari noi,
aggettivo che proprio non ci si addice, ma - spiega - perchè
nel frattempo è il lavoro e sono le tecnologie, i mercati e i
prodotti, le modalità per produrli e distribuirli, ad essersi
rivoluzionati, tutti e infinite volte rispetto a decenni fa".
"Seppur vero che nessuno era preparato a gestire gli effetti
di una pandemia di questa natura è altrettanto vero che tutti i
provvedimenti messi in campo in questi mesi, che hanno impegnato
risorse ingenti per circa 100 miliardi di euro, non hanno
sciolto alcun nodo che imbriglia la crescita del nostro Paese",
dice poi Bonomi soffermando anche sull'impatto dell'emergenza
Covid e sull'azione del Governo: le "misure pubbliche" in questi
mesi di emergenza dice, "ci hanno visto esprimere una forte
criticità di fondo, rispettosa delle prerogative del Governo, ma
fin qui irrisolta"; "I numerosi interventi specifici, i bonus
frammentati e i nuovi fondi accesi presso ogni ministero, non
sono stati certo la risposta articolata ed efficace che ci
aspettavamo".
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