"Questo incontro era doveroso per
ricordare i due giornalisti uccisi a 40 anni dalla loro morte.
Abbiamo ribadito il nostro impegno per dare giustizia e un po'
di serenità alle loro famiglie che ringrazio. Lo Stato e la
Repubblica devono essere sempre vicino a queste famiglie che
patiscono tragedie simili. Rinnovo l' impegno e la vicinanza
perchè si mettano insieme i tasselli e si faccia giustizia".
Così il Presidente della Camera, Roberto Fico, dopo aver
incontrato a Montecitorio i familiari di Italo Toni e Graziella
De Palo, i due giornalisti scomparsi quaranta anni fa, il 2
settembre 1980, a Beirut, in circostanze ancora assolutamente
misteriose.
Italo Toni, originario di Sassoferrato (Ancona) aveva 50
anni, Graziella De Palo, sua compagna di vita e di lavoro, aveva
24 anni. Erano andati in Libano per documentare le condizioni di
vita dei profughi palestinesi e la situazione politico militare
in quella zona. Secondo alcuni indagavano segretamente su un
traffico di armi tra Italia e Libano. A dicembre 2019, su
pressione dei familiari, la Procura di Roma ha riaperto le
indagini per sviluppare le dichiarazioni di un nuovo testimone
(di cui non è stato pubblicato il nome) secondo il quale
Graziella De Palo raccoglieva informazioni anche sulla Strage
alla stazione di Bologna, compiuta esattamente un mese prima
della sua scomparsa.
Secondo il fratello di Graziella, Giancarlo De Palo - ricorda
Ossigeno per l'informazione, osservatorio sui cronisti
minacciati e le notizie oscurate in Italia con la violenza - la
giornalista seguiva una "pista libanese".
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