Il presunto 'emiro' dell'Isis
di cui la Turchia ha annunciato ieri l'arresto, Mahmut Ozden,
stava pianificando un attentato contro Santa Sofia, il monumento
simbolo di Istanbul riconvertito da museo in moschea lo scorso
luglio, dopo essere stato per secoli basilica cristiana e luogo
di culto islamico. Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno
turco Suleyman Soylu, citato da Hurriyet, senza tuttavia
chiarire quale sarebbe stato l'esatto scopo dell'eventuale
attacco. "Quali organizzazioni dei servizi di intelligence
continuano a influenzare Daesh? Bisogna valutare molto bene
questo aspetto", si è limitato ad affermare Soylu. Tra i
presunti obiettivi del jihadista, che guidava una cellula di una
dozzina di membri ed è finito in manette in un blitz il 20
agosto, ci sarebbero state anche istituzioni economiche e
organizzazioni della società civile, insieme a un progetto di
sequestro e trasferimento in Siria di politici turchi. Secondo
il ministro di Ankara, per la ricostruzione dei piani criminali
sono state cruciali le informazioni ottenute attraverso il
materiale digitale sequestrato dopo gli arresti.
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