"Non mi hanno dato scelta: sono
stato costretto ad uno sciopero totale della fame. Sono
sequestrato: il sequestro è iniziato il 12 gennaio 2019 in
Bolivia, continua oggi nell'Isola di Sardegna. Mi sento oltre
che prigioniero politico anche prigioniero di una sporca guerra,
guerra tra lo Stato e la lotta armata e non del periodo delle
grandi contraddizioni sociali che hanno sconvolto l'Italia dalla
fine degli anni '60 agli inizi degli anni '80". Sono le
dichiarazioni che l'ex terrorista Cesare Battisti ha affidato al
suo legale Gianfranco Sollai, che oggi gli ha fatto visita nel
carcere oristanese di Massama, dove da 4 giorni è in sciopero
della fame contro un isolamento che ritiene "illegittimo".
"Il '68, in italia, è durato 15 anni. La guerra delle
Istituzioni nei miei confronti viene esternata con la
segretazione degli atti, con l'isolamento forzato e illegittimo
e con una classificazione retroattiva di 41 anni - ha aggiunto -
Questa è vendetta di Stato, vendetta nei miei confronti a
distanza di oltre 40 anni dalle contraddizioni sociali, frutto
dello stesso Stato e hanno generato anche il fenomeno della
lotta armata che ha visto, come risaputo, coinvolte oltre un
milione di persone, 60mila fermi e 5.800 condanne, come
riportato a suo tempo dal presidente della Repubblica Cossiga. E
tutt'oggi - conclude - lo Stato vuole per tutto ciò sacrificare
me in nome di una giustizia che non c'è".
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