Continua a bruciare senza sosta il
Pantanal, la zona umida più grande del mondo nonché uno dei
biomi più importanti del Brasile: secondo l'Istituto nazionale
di ricerca scientifica (Inpe), tra il 1 gennaio e il 12
settembre di quest'anno il numero dei focolai nella regione è
aumentato del 201% rispetto allo stesso periodo del 2019 (da
4.660 a 14.489).
Il fuoco ha distrutto finora 2,34 milioni di ettari, pari al
15% dell'intera area.
Lo Stato più colpito è il Mato Grosso, dove le fiamme stanno
minacciando anche riserve e parchi naturali. Cadaveri di
animali, come giaguari, alligatori, cervi e uccelli, sono stati
visti ai margini dell'autostrada Transpantaneira.
L'avanzare di un incendio nella terra indigena Tereza
Cristina, a Santo Antonio de Leverger, ha inoltre costretto
all'evacuazione dal luogo di 45 indios dell'etnia Boe Bororo.
Per combattere i roghi, il governo federale ha intanto
confermato l'invio di ulteriori rinforzi, che si aggiungeranno
ai militari delle Forze armate già attivi nella zona per aiutare
i vigili del fuoco locali.
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