Le amministrazioni del Mezzogiorno
che ricoprono ruoli di coordinamento, di gestione e di
utilizzazione dei fondi della coesione potranno procedere
all'assunzione a tempo determinato e con oneri a carico degli
stessi fondi strutturali europei di personale che verrà
selezionato tramite concorso. Lo si legge nell'ultima bozza
della manovra, in cui si specifica che le assunzioni possono
arrivare a 2.800 e che le regioni interessate sono Abruzzo,
Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e
Sicilia. La spesa massima autorizzata è di 126 milioni annui per
il triennio 2021-2023. "Il rafforzamento della capacità
amministrativa - viene specificato nella relazione illustrativa
all'articolo - è un elemento cruciale dell'utilizzo efficiente
ed efficace dei Fondi della politica di coesione".
Per favorire l'economia delle regioni del Sud viene inoltre
prorogato di due anni, 2021 e 2022, il credito di imposta per
gli investimenti. Lo sgravio è del 25% per le grandi imprese che
occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno
pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è
almeno pari a 43 milioni di euro; del 35% per le medie imprese,
che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo
di almeno 10 milioni di euro; e del 45% per le piccole imprese
che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo
o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di
euro. La proroga era una delle misure annunciate già al cdm di
ottobre, ma solo per il 2021.
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