Nell'era post Covid, il consumatore
italiano acquisterà meno capi di abbigliamento, ma pretenderà di
garantirsi prodotti moda di qualità, di provenienza tracciata,
sostenibili dal punto di vista etico e ambientale, che durino
più stagioni nell'armadio. I giovani creativi sono molto
sensibili a questi temi e vanno sostenuti ed educati in questa
direzione. Sono le nuove generazioni la speranza di un mondo
migliore.
Insomma, il futuro della moda non può che passare attraverso
la sostenibilità. Un concetto dibattuto oggi tutti i relatori
del meeting, organizzato in diretta streaming da Roma, ultimo
dei tre forum di The Age of new Visions, organizzati da
Unicredit con Altaroma, Camera Nazionale della Moda Italia
(Cnmi), Pitti Immagine e Nomisma: il primo tenutosi il 10
novembre da Firenze sui nuovi modelli di comunicazione e il
secondo il 24 novembre da Milano sull'e-commerce. Oggi a parlare
di sostenibilità hanno partecipato, Silvia Venturini Fendi,
presidente di Altaroma, Francesco Giordano, ceo di Unicredit,
Carlo Capasa, presidente della Cnmi, Raffaello Napoleone, ad di
Pitti Immagine, Simone Cipriani, responsabile Ethical Fashion
Initiative (UN), Lavinia Biagiotti (presidente e ad di Biagiotti
Group), Francesco Giordano, co-ceo Commercial Banking Western
Europe UniCredit, Silvia Zucconi, responsabile business
Intelligence Nomisma, Riccardo Bellini, ad e presidente della
maison Chloè, Sergio Tamborini, ad dell'azienda tessile Ratti,
Giulio Bonazzi, presidente e ad di Aquafil, Margherita Maccapani
Missoni, direttore creativo M Missoni. Conclusioni di Andrea
Casini, Co-ceo Commercial Banking Italy UniCredit. Moderatore,
Cristiano Seganfreddo, presidente ed editore di Flash Art.
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