Alcune migliaia di persone hanno
manifestato oggi a Varsavia per protestare contro una sentenza
della Corte Costituzionale che impone in Polonia un divieto
quasi totale di aborto, e anche per chiedere le dimissioni del
governo conservatore.
I manifestanti, per lo più donne e giovani, hanno
attraversato la città per raggiungere la casa del vice primo
ministro Jaroslaw Kaczynski, considerato l'uomo forte dei
conservatori al potere e il vero responsabile della decisione
della Corte. In più occasioni, la polizia ha tentato di bloccare
la strada alla marcia per impedire ai manifestanti di dirigersi
verso la casa di Kaczynski, diventata obiettivo costante delle
proteste.
Nella notte un gruppo di contadini che accusa il governo di
essere rimasto inattivo di fronte al calo dei prezzi dei generi
alimentari ha anche depositato davanti all'abitazione un maiale
morto, e ha gettato patate e uova nelle strade.
Il 22 ottobre, la Corte Costituzionale, riformata dal partito
ultra-cattolico Legge e Giustizia (PiS), al potere, e
ottemperando ai suoi desideri, ha bandito l'interruzione
volontaria della gravidanza in caso di grave malformazione del
feto, stabilendo che è "incompatibile" con la Costituzione. La
sentenza si traduce nel divieto di tutti gli aborti tranne nei
casi di stupro e incesto o quando la vita della madre è in
pericolo.
Le proteste si svolgono nonostante la pandemia che ha finora
ucciso oltre 22.000 persone in Polonia.
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