Quintali di frutti di mare bloccati
alla dogana francese, sandwich al prosciutto confiscati ai
camionisti in transito in Olanda, tariffe extra sulle banane
provenienti dal Ghana e qualche buco negli scaffali della grande
distruzione britannica, Irlanda del Nord in primis. Restano per
il momento scongiurati gli ingorghi stradali in prossimità della
Manica, ma giorno dopo giorno le conseguenze della Brexit -
temporanee o meno che siano - affiorano sempre più evidenti nel
Regno Unito, sotto forma d'intoppi di vario genere, tra ostacoli
burocratici ancora da digerire, cambiamenti strutturali e
qualche dispetto incrociato.
A cominciare dai ritardi che sta registrando un numero
crescente di supermercati del Regno per la fornitura di alcuni
alimenti d'importazione europea: secondo il Daily Mail, iniziano
per esempio a scarseggiare frutta e verdura fresca. Difficoltà
analoghe a quelle incontrate sulla trincea opposta dai
commercianti nordirlandesi, con i prodotti provenienti dalla
Gran Bretagna.
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