Seguendo l'esempio di Bob Dylan e
Neil Young, uno dei fondatori dei Fleetwood Mac, Mick Fleetwood,
ha venduto la sua quota delle registrazioni della band al
gigante musicale Bmg. L'accordo copre i diritti su album
classici come "Rumours", "Tango In The Night" e "Tusk" per un
totale di circa 300 canzoni e "18 ore di batteria", ha
annunciato la divisione musicale del colosso dei media tedesco
Bertelsmann.
Pochi giorni fa il single del 1977 dei Fleetwood Mac "Dreams"
aveva mandato in fibrillazione TikTok raccogliendo 2,9 milioni
di visioni seguite da una valanga di vendite in streaming mentre
nel 2020 la collezione di greatest hits "50 Years - Don't Stop"
e' entrata tra gli album top ten dell'anno nel Regno Unito.
L'intesa tra Bmg e Fleetwood si differenzia da quelli
raggiunti da Dylan e Young: i due musicisti si sono limitati a
vendere rispettivamente a Universal Music e al britannico
Hipgnosis Songs Fund materiale dal loro catalogo musicale, non i
diritti sulle vere e proprie registrazioni. A Mick Fleetwood
Bmg ha pagato invece una somma una tantum in cambio dei futuri
proventi derivati dalla distribuzione della sua musica compresi
i "master tapes" creati in studio negli ultimi 50 anni.
Il boom di servizi in streaming come Spotify nei mesi della
pandemia e' dietro il boom delle vendite dei cataloghi musicali
generano introiti ogni volta che vengono suonate sulla radio,
internet o usati in film, show televisivi o programmi di fitness
online come Peloton. Ma e' anche in gioco il lockdown che ha
bloccato concerti e tournee per non parlare del "fattore eta'".
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