Quattro musicisti, detenuti nel campo
di concentramento tedesco di Görlitz, in Bassa Slesia, il 15
gennaio del 1941 eseguirono per la prima volta una composizione
destinata a diventare uno dei capolavori cameristici del
Novecento. A firmare il Quatuor pour la fin du Temps fu il
pianista Olivier Messiaen, recluso insieme con gli altri tre
compagni, il violinista Jean Le Boulaire, il violoncellista
Etienne Pasquier e il clarinettista Henri Akoka. Quella pagina
musicale carica di significati composta in pochi mesi viene
proposta dalla Filarmonica Romana in collaborazione con l'ANSA
nell'ambito del progetto ANSA per la Cultura, il 26 gennaio nel
concerto intitolato 'Il tempo della fine, quattro vite
nell'apocalisse di Görlitz'', tra gli eventi per il Giorno della
Memoria.
Sarà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook e sul
canale YouTube dell'Accademia, su Ansa.it e sui canali social
dell'agenzia. In scena nella Sala Casella alle 21 un quartetto
d'eccezione con il direttore artistico della Filarmonica Romana
Andrea Lucchesini al pianoforte, Marco Rizzi al violino,
Gabriele Mirabassi al clarinetto, Mario Brunello al violoncello.
Il Quatuor viene eseguito integralmente nella versione
originale. Tra una e l'altra delle otto sezioni la voce narrante
di Guido Barbieri - critico musicale, drammaturgo, voce di
Radio3 - racconta le vicende dei quattro musicisti detenuti,
esecutori della prima assoluta del Quatuor e ricostruisce le
loro vite prima, durante e dopo quella storica esecuzione;
quattro esistenze diverse che racchiudono speranze, oblii,
pentimenti, delusioni e che costituiscono lo specchio fedele del
tempo storico, tragico e irto di conflitti, in cui si sono
svolte.
"Ne nasce - dice Barbieri - una riflessione sul tempo: su ciò
che un'opera d'arte cardine del Novecento come il Quatuor di
Messiaen ha seminato, ha fatto germogliare e ancora oggi
continua a raccogliere. Una 'apocalisse contemporanea' che, come
quella narrata dal Nuovo Testamento, non segna affatto la fine
del tempo, bensì, sempre e comunque, l'utopia di un nuovo
inizio". Il concerto è inserito nell'ambito della rassegna "La
musica da camera dal barocco alla contemporanea" realizzato con
il contributo della Regione Lazio.
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