Circa 5mila persone, tra cui
neonazisti, sono scese in piazza oggi a Vienna per protestare
contro le restrizioni anti-Covid, sfidando il divieto delle
autorità austriache. I manifestanti hanno raccolto l'appello del
partito di estrema destra Fpoe, che ha definito le chiusure
"scandalose". La polizia ha eseguito diversi fermi perché la
folla ha rifiutato di disperdersi, tentando invece di dirigersi
verso il parlamento e bloccando il traffico.
Nei giorni scorsi l'ex ministro
dell'Interno Herbert Kickl, esponente del Fpoe, aveva rivolto un
appello a scendere in piazza questa domenica contro il
coprifuoco e il terzo lockdown decisi dal governo popolari-verdi
di Sebastian Kurz. Ma la manifestazione era stata vietata a
causa dei "danni all'ordine pubblico" che probabilmente avrebbe
provocato.
Il Fpoe ha presentato una seconda richiesta di autorizzazione
al corteo per "difendere la democrazia, la libertà e i diritti
fondamentali", ma anche stavolta la polizia l'ha respinta,
parlando dei rischi di una "accresciuta trasmissibilità delle
nuove varianti" del virus.
In Austria l'epidemia preoccupa ancora. Nonostante
l'introduzione di un nuovo confinamento e del coprifuoco, oggi
sono stati registrati 1.190 nuovi contagi (su 8,9 milioni di
abitanti). Secondo un sondaggio pubblicato dal settimanale
Profil, il 64% degli austriaci chiede la chiusura degli impianti
sciistici. Scuole, palestre, hotel, ristoranti, negozi non
essenziali e luoghi culturali sono chiusi. L'opposizione
socialdemocratica ha votato a favore della riapertura delle
scuole l'8 febbraio.
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