I media polacchi sono oggi in
sciopero, per protestare contro una nuova controversa legge
sulla pubblicità, ritenuta un attacco alla liberà di opinione.
Nel contesto della pandemia, l'esecutivo di Mateusz
Morawiecki vuole infatti imporre una tassa del 5% sulle
pubblicità, entrando inoltre nel merito dei contenuti, e
costringendo le imprese (anche quelle straniere) ad ampliare la
pubblicazione di materiale dal contenuto nazionale polacco.
"Il potere ha dichiarato guerra alla libera opinione", ha
scritto il quotidiano Gazeta Wyborcza in apertura, pubblicando -
così come altre testate e radio - una lettera aperta ai
governanti e ai leader di partiti politici. Nel testo, la tassa
viene definita "racket", e i media si oppongono a eventuali
nuove limitazioni della libertà di parola. Il disegno di legge,
che potrebbe entrare in vigore da luglio prossimo, prevede che i
fondi ricavati saranno usati a sostegno delle istituzioni
colpite dal Covid.
"Dobbiamo rispondere alle nuove sfide del mondo digitale" ha
affermato ieri nel corso della conferenza stampa il premier
Morawiecki, additando fra i 'colpevoli' "Apple, Amazon Facebook
e Google" e dichiarando - lo scrive la Pap - che le soluzioni
proposte dal suo esecutivo seguono quelle di Francia, Spagna e
Italia, in mancanza delle decisioni comunitarie.
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