Elisabetta Sgarbi intreccia mondi, segue le strade delle sue passioni e riesce a far dialogare, con una formula tutta sua, la letteratura, il cinema e ora anche la musica. Storica direttrice editoriale della Bompiani, poi fondatrice, con Umberto Eco, de La nave di Teseo, ideatrice de La Milanesiana, regista e produttrice di tanti film documentari, debutta con la band degli Extraliscio al Festival di Sanremo 2021 come produttrice musicale. E tutto questo mentre il film di Pupi Avati, 'Lei mi parla ancora' dedicato alla storia dei suoi genitori ottiene un grande successo di pubblico e critica.
Un anno d'oro in cui "guardare il mondo in Extraliscio" la ha portata a Sanremo. Cosa significa per lei? "Nulla di particolare. Mi ci ha portato la Letteratura e il mio lavoro di editore. Io seguivo Ermanno Cavazzoni, che pubblico con grande gioia da qualche anno. Ermanno mi ha portato agli Extraliscio. Io mi sono appassionata e come sempre sono andata fino in fondo alle mie passioni. E siamo arrivati a Sanremo" dice all'ANSA la Sgarbi. E come avete scelto di portare all'Ariston il brano 'Bianca Luce Nera'? "E' accaduto in una notte di aprile. Ero a Ro, in pieno lockdown, e Mirco Mariani, leader di Extraliscio, mi ha mandato una melodia con incisa la sua voce. Mi ricordo di averla ascoltata nel silenzio più assoluto, lungo l'argine. C'era già il ritornello e c'era già Bianca Luce Nera. Me ne sono innamorata. Pacifico poi ha dato vita a un testo secondo me straordinario: l'ossessione per qualcosa cui non si può resistere e che alla fine si impara a seguire".
E cosa pensa del cast del Festival così insolito, giovane, con molti produttori indipendenti? "Beh, i miei Extraliscio sono dei 'vecchietti' terribili e scatenati. Questa è una cosa che mi piace molto. Mirco Mariani, Moreno il Biondo, Mauro Ferrara e anche Davide Toffolo hanno una storia musicale straordinaria che abbraccia generi molto diversi" dice la Sgarbi. E aggiunge: "Extraliscio in sé, invece, è un progetto giovane, bambino, innocente e curioso, per molti versi d'avanguardia. Mi piace questo loro essere giovani e vecchi, bambini e adulti, esperti e esordienti. Io vivo così, esattamente così".
E come vede questa edizione del Festival di Sanremo senza pubblico per l'emergenza sanitaria, accompagnato dalla proteste del mondo della cultura che ha chiesto parità? "Io avrei osato con il pubblico. Sanremo è diventato il bersaglio troppo facile di una rabbia giusta degli operatori dello spettacolo gettati nell'incertezza. Sono da entrambe le parti: ho un film in uscita sine die nelle sale con Nexo dedicato agli Extraliscio e sono a Sanremo con un brano di Extraliscio. Avrei utilizzato Sanremo come alleato per ripartire con cinema e teatri. Così abbiamo ottenuto di tenere tutto chiuso".
Ma Elisabetta Sgarbi che tipo di musica ascolta? E' una fan di Sanremo? "Si', sempre guardato. Anche per ragioni di lavoro: alcuni anni fa ho pubblicato un libro di Di Martino e Cammarata ,'Un mondo raro. Vita e incanto di Chavela Vargas'. Mi sembra che il brano di Di Martino a Sanremo sia molto piaciuto. Quindi rilanceremo il libro. Amo molto un fisarmonicista americano di origine slovena, che sogno di far suonare con gli Extraliscio: Guy Klucevsek e il suo album 'Flying Vegetables of the Apocalypse'".
E del film di Avati dice: "Un caleidoscopio di sentimenti. Sofferenza, felicità, molto orgoglio, grande soddisfazione, insopprimibile malinconia. Ho dovuto vedere scene che non avrei mai voluto rivedere, come la malattia e la morte di mia mamma. E ho vissuto scene che non avrei potuto vivere se non al cinema, che vengono prima di me: il fidanzamento dei miei genitori giovani, per esempio. E non dimenticherò il loro ballo, soli al centro di una balera, mentre si dichiarano il loro amore con gli altri ballerini intorno che li guardano, e gli Extraliscio che cantano 'Non partir', arrangiato da Mirco Mariani". Del successo di Pozzetto alla prima interpretazione drammatica spiega: "Su Pozzetto ne ero certa. Ma non per questo non sono rimasta sorpresa. La mia stima per Pupi Avati e per la squadra con cui lavora mi ha sempre indotto a sperare solo che fosse uno dei migliori film di Avati.
E così è stato".
L'anno della pandemia è stato ricco di successi editoriali per la Sgarbi che ha vinto anche i migliori premi letterari in Italia e all'estero e stanno per uscire titoli attesissimi tra cui 'Clima' di Bill Gates e un inedito di Umberto Eco a 5 anni dalla morte. "L'anno d'oro lo si guarda come una bella fotografia in cui sei venuta bene. Per il nuovo anno sono particolarmente lieta di due libri: 'La notte delle ninfee' di Luca Ricolfi, già alla quinta edizione; 'Il pane perduto' di una grande scrittrice, Edith Bruck, giunto alla terza edizione. E il libro di mio padre che raccoglie tutte le sue opere, 'Lei mi parla ancora. Memorie edite e inedite di un farmacista', che è in ristampa".
Dopo la vittoria con 'Il colibrì' di Sandro Veronesi nel 2020, La Nave di Teseo parteciperà al Premio Strega 2021? "Vediamo.
Abbiamo libri molto belli. Ma in quest'annata letteraria ho letto bei libri: Nicola Lagioia, che però ha dichiarato di non partecipare; Silvia Avallone, Aurelio Picca, Teresa Ciabatti, Andrea Bajani. Tutti potenziali vincitori. Ma anche altri.
Vediamo come reagiranno gli amici della domenica ai nostri libri. Le candidature sono libere" spiega la Sgarbi.
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