Amnesty International ha ritirato la
sua designazione di "prigioniero di coscienza" concessa ad
Alexei Navalny dopo essere stato arrestato dalle autorità russe
al suo ritorno in patria. Lo riportano diversi media russi.
"Amnesty International ha preso la decisione interna di
smettere di chiamare Alexei Navalny 'prigioniero di coscienza'
per i commenti che ha fatto in passato", ha detto
l'organizzazione in una mail in russo citata dal Moscow Times,
sottolineando che alcune delle osservazioni di Navalny della
metà degli anni 2000 "raggiungono la soglia delle parole d'odio
in contraddizione con la definizione di Amnesty di prigioniero
di coscienza".
Amnesty International ha detto che continuerà comunque a
chiedere il rilascio di Navalny, anche con la presentazione la
scorsa settimana di quasi 200.000 firme da 70 paesi che chiedono
al governo russo di liberarlo immediatamente. Amnesty
International non ha però ancora pubblicato in nessuno dei suoi
siti tale decisione.
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