Israele riapre. A partire da
oggi, come stabilito dal governo a tarda sera di ieri, gran
parte delle attività economiche, inclusi ristoranti, caffè,
scuole (in alcune aree a bassa tasso di infezione), eventi
culturali, attrazioni turistiche e ristorazione negli hotel,
saranno di nuovo in funzione. Anche l'aeroporto Ben Gurion
attuerà una parziale riapertura consentendo dalle prossime ore
-senza alcuna autorizzazione necessaria da parte delle autorità
- il rientro di 3mila israeliani al giorno e la quarantena per i
non immunizzati sarà a casa propria.
Con quasi 5 milioni di israeliani vaccinati almeno con una
dose (3.800mila anche con la seconda) e un numero di casi sotto
controllo, le restrizioni si sono dunque allentate. Elemento
decisivo è il Green Pass (doppia immunizzazione o guarigione dal
virus) che consente ai possessori di accedere ad un maggior
numero di servizi rispetto a chi ancora lo deve ottenere. Ad
esempio, i ristoranti potranno ospitare al chiuso fino al 75%
della propria capacità di avventori con Green Pass e sino a 100
all'aperto, anche se ovviamente distanziati. Per le sale di
eventi, culturali e non, la percentuale è del 50% e fino a 300
persone con Green Pass: in più potranno entrare anche il 5% di
individui con tampone negativo recente. Di nuove aperte - quasi
con le stesse modalità - le sale ricevimento degli hotel (e le
strutture stesse) per i detentori del Green Pass. Lo stesso per
i luoghi di culto con regole precise. Le autorità sanitarie
tuttavia non hanno escluso per la festa della Pasqua ebraica
(fine marzo) nuove restrizioni.
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